Truffatori del prestito scatenati sui gruppi facebook pistoiesi

I truffatori del web sono tornati all’attacco. Da qualche giorno hanno fatto la loro ricomparsa sui gruppi Facebook di Pistoia e provincia post che promettono prestiti personali a tassi e in tempi che hanno dell’incredibile. Si tratta, infatti, di tentativi di raggiro. Scritti tra l’altro con un linguaggio volutamente sgrammaticato, che serve al truffatore per selezionare le vittime più ingenue: paradossalmente, se il messaggio fosse scritto in forma professionale attirerebbe l’attenzione di più persone che, dopo il primo contatto, capirebbero velocemente che si tratta di una fregatura.
Insomma, si tratta di una trappola. Una volta entrati in possesso del nome e cognome, del codice fiscale e delle coordinate bancarie di un individuo, i truffatori chiedono a loro volta prestiti on-line fornendo tutta la documentazione che il soggetto raggirato ha inviato e falsificandone altra, con il risultato che la vittima si trova a dover rimborsare un prestito mai ottenuto e che qualcun altro si sta godendo.
Inoltre, attraverso il furto di identità, il truffatore può aprire a nome dell’ignara vittima dei conti correnti, accendere mutui, ottenere l’autorizzazione a emettere assegni, che poi, ovviamente, non vengono onorati. La vittima si troverà così iscritta nelle banche dati del Crif o nella Centrale rischi della Banca d’Italia, vedendosi costretta a incaricare un avvocato per risolvere la questione, con enormi disagi.
A volte, invece, il truffatore chiede un versamento in anticipo al fine di coprire delle presunte spese legali. E una volta ricevuto il denaro scompare intascandosi i soldi.
Quando la vittima effettua il versamento del denaro al presunto finanziatore, i soldi non possono più essere recuperati. I truffatori operano intenzionalmente dall’estero, rendendo più difficoltose le eventuali operazioni legali di recupero del credito. L’unica cosa che la vittima può fare è quella di contenere il danno: cambiare tutti i propri riferimenti bancari (numero di conto corrente, coordinate bancarie) affinché il truffatore non possa utilizzare nuovamente i suoi dati.

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