Porto e aeroporto, frontiere calde: sei arresti dall’1 ottobre

Autunno caldo per la frontiera marittima e aerea a Brindisi, dove il sistema dei controlli ha consentito di individuare ed arrestare numerosi cittadini stranieri ed italiani in fase di trasferimento, alcuni dei quali colpiti da provvedimenti restrittivi. E’ il gioco delicato degli espatri per sottrarsi al carcere, dei movimenti all’interno del sistema Schengen, sperando di passare inosservati.
Il bilancio di questa prima metà di ottobre della Polizia di Frontiera di Brindisi è eloquente. Partiamo dagli ultimi fatti, quelli di ieri. In aeroporto, gli operatori diretti dal vicequestore Salvatore Rampino hanno arrestato un cittadino della Guinea che stava imbarcandosi su un volo per Parigi con documenti falsi. Le rotte per e dalla capitale francese sono particolarmente monitorate.
Il passaporto ordinario esibito da I. T., di 33 anni, è stato sottoposto a controllo con l’apparecchiatura elettronica per l’individuazione dei falsi documentali, ed è stato subito stabilito che il passaporto non era regolare, e portava impresso un timbro del Mali falso. I poliziotti hanno sottoposto a perquisizione il bagaglio del guineano, trovandovi un altro passaporto e una carta di identità del Mali.
E’ scattato subito l’arresto. T. è stato trasferito in carcere a disposizione del pm e del gip, e la sua posizione è stata inserita nei canali informativi internazionali per rendere possibili incroci immediati o futuri con altre indagini. Ma sempre ieri la Polizia di Frontiera ha operato un arresto anche al porto.
Nella zona extra Schengen del terminal traghetti di Punta delle Terrare è finito nella rete un albanese di 22 anni, K. A. M. M., che era ricercato dalla Divisione di Polizia Criminale della questura di Milano. Nei confronti di M. il magistrato competente aveva revocato la sospensione dell’ordine di carcerazione della procura di Lodi, ripristinandone gli effetti. Pertanto anche il giovane albanese è finito in carcere. Il ricercato era appena sceso attorno alle 21,35 dal traghetto Red Star I proveniente da Valona.
I due arresti allungano una lista che dall’1 ottobre ne conta altri quattro, oltre a due denunce a piede libero.
Le persone denunciate a piede libero, entrambe per ricettazione sono il bulgaro I. K. di 35 anni che l’8 ottobre si stava imbarcando per Igoumenitsa alla guida di un suv Kia Sportage oggetto di una truffa commessa a Padova, e l’albanese A. B. di 30 anni che il 12 ottobre stava imbarcandosi per Valona con una Fiat 500 con la matricola del telaio alterata. Le due auto sono state sequestrate.

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