Codice IMEI: quando serve e come trovarlo

Quando ci viene rubato il cellulare, c’è qualche possibilità di recuperarlo utilizzando app antifurto come Cerberus o Trova il mio iPhone, ma, purtroppo, ormai i ladri prendono le necessarie contromisure non appena il dispositivo è in loro possesso. Spesso l’unica cosa da fare è bloccare lo smartphone per evitare che possa essere utilizzato: per fare questo è necessario avere sottomano il codice IMEI.
Il codice IMEI è quella serie di numeri o caratteri che identifica in modo univoco uno smartphone, distinguendolo da tutti gli altri, compresi quelli della stessa marca e modello. Si tratta di un codice di grande importanza nel mondo della telefonia mobile perché può essere utilizzato per monitorare i cellulari smarriti o rubati.
Il codice IMEI è composto da 15 cifre e diviso in quattro parti: le prime 6 cifre sono il TAC (Type Approval/Allocation Code), che identifica la casa costruttrice e il modello dello smartphone; le successive 2 sono il FAC (o Final Assembly Code), che indica il luogo di costruzione o di assemblaggio del prodotto; le successive 6 sono il numero di serie del cellulare, mentre l’ultima cifra (SP, Spare, o CD, Check Digit) ha funzione di controllo. In alcuni modelli questa cifra è rimossa e al suo posto ce ne sono due che indicano la versione di firmware dello smartphone.
Esistono diversi metodi per risalire a queste 15 cifre: la più semplice è digitare un codice universale, ovvero *#06#; se si ha un iPhone, alcuni modelli hanno l’IMEI stampato direttamente sul retro, altri ce l’hanno invece nell’alloggiamento della carta SIM. Si risale all’IMEI, su iPhone, aprendo le Impostazioni -> Generali -> Info, oppure visualizzando il dispositivo nella schermata di iTunes quando è collegato al computer.
Con Android, si aprono le Impostazioni e si tocca "Info sul dispositivo" -> Status. Anche molti modelli Android hanno il numero IMEI stampato sul dispositivo, sotto la batteria.