ltre Uber, ora i taxi puntano sull’AI: Giappone in prima linea

Tra le potenzialità dell’intelligenza artificiale applicata al mondo dell’automotive c’è quella di rivoluzionare il servizio taxi, rendendolo più efficiente e ottimizzandolo sulla base della domanda. La sperimentazione si sta attuando in Giappone, nell’area metropolitana di Tokyo, con il progetto pilota che vede coinvolte Accenture, Toyota, Japan Taxi, e Kddi. Il sistema, nato da questa collaborazione, permette di elaborare previsioni circa la domanda di servizi taxi utilizzando l’intelligenza artificiale, grazie all’integrazione dei dati di log delle prenotazioni con le previsioni demografiche e le informazioni relative ad altri fattori, come gli eventi in programma in città, che influenzano la domanda del servizio, incrociandole con i tempi e la disponibilità di mezzi di trasporto pubblico.
Man mano che vengono elaborate, le previsioni vengono visualizzate dai tassisti su tablet, grazie ad un’app dedicata, e consentono loro di presidiare le aree dove la domanda è superiore, riducendo i tempi di attesa dei clienti e incrementando le vendite.
Il ruolo di Accenture è stato principalmente nella definizione dei requisiti del progetto e nello sviluppo dell’algoritmo di analisi per l’intelligenza artificiale.
Durante i primi test, relativi al mese di febbraio, i tassisti, coinvolti nella sperimentazione, hanno ottenuto una crescita delle vendite del 20,4%: un risultato che ha spinto gli organizzatori a voler estendere le prove per i prossimi mesi, sia in termini di auto che di porzione di territorio coinvolta.