Estero- Germania pugno di ferro contro fake news

Il governo tedesco dichiara guerra alle false notizie e presenta un progetto di legge che prevede fino a 50 milioni di euro di multa ai social network che non sono capaci di cancellare i contenuti d’odio e le notizie false. Nella proposta si vuole imporre la comunicazione trimestrale delle segnalazioni ricevute e accolte e si chiede che la cancellazione delle news avvenga, tenendo conto della gravità, fra le 24 ore e i sette giorni dalla denuncia, con una particolare attenzione per le esternazioni che violano le leggi tedesche e la negazione dell’Olocausto.
Le piattaforme devono nominare un responsabile della gestione dei reclami, che rischia una multa da 5 milioni per il mancato intervento. il ministro della Giustizia Heiko Maas lamenta che sono pochi i contenuti criminali rimossi e che la rimozione è stata eseguita troppo lentamente. Cita anche una ricerca secondo cui Twitter rimuove l’1% del materiale segnalato, Facebook il 39%. YouTube è invece più solerte con il 90%. Secondo i dati UE sull'odio online, solo nel 40% dei casi l’intervento arriva entro le 24 ore. La disparità del tasso di rimozione dei singoli Paesi premia comunque la Germania con più del 50% mentre in Italia è fermo al 4%.
La Germania cerca, con questa proposta stringente e punitiva, di temperare il dibattito in rete durante la campagna elettorale in vista delle elezioni del 24 di settembre.
Certo è che gli interrogativi circa la possibilità di realizzare queste misure non sono poche e molti sono di natura operativa; l’associazione per le telecomunicazioni Bitkom, dalle pagine del Financial Times, fa sapere che, per piattaforme su cui transitano fino a un miliardo di messaggi al giorno, l’obbligo di cancellare i contenuti entro le 24 ore è impossibile da eseguire.
Negli Stati Uniti, intanto, Facebook ha già iniziato a segnalare le news potenzialmente false anche avvalendosi di altre realtà. Si tratta di associazioni che vagliano i fatti, note come fact-checkers, esterne a Facebook, ma firmatarie del Codice Pynter, un codice di condotta internazionale sul fact-checking, che ne certifica il metodo. Il sistema sarà adottato, a breve, anche in Germania e Francia con il supporto della no profit di giornalismo investigativo Correctiv.
In Italia è stata da poco presentata una proposta di legge contro le notizie false che prevede il carcere fino a due anni e sanzioni fino a 10 mila euro per chi diffonde materiale falso.