Bancomat e carte alcuni consigli per salvarsi dalle truffe

L'Abi comunica che nel 2014, in Italia, si sono registrati 21mila casi di utilizzo fraudolento di Atm, Pos e moneta elettronica in Rete con un valore di 1,8 milioni di euro. Nel 2013 sono stati 23mila per un ammontare di oltre 2,6 milioni. La flessione è dovuta ad una maggiore informazione dei consumatori e all' incremento dei sistemi di protezione attuati in Rete, presso Atm ed esercizi commerciali.

È comunque sempre utile conoscere i metodi e i trucchi più utilizzati per rubarci il denaro.
Lo skimmer (finta fessura) è in grado di leggere la banda magnetica del bancomat copiandone i dati.
Il card trapping: viene manomessa la fessura del bancomat e quando la tessera rimane incastrata nella fessura, i malviventi aspettano che il cliente chieda aiuto o entri in filiale per prelevare il danaro.
Il cash trapping: terminata l'operazione di prelievo il danaro non esce dal bancomat e resta intrappolato (trapper), fino a quando il truffatore, ripristinato il meccanismo, "incassa" tutti i soldi.
Il Lebanese loop: sullo sportello del bancomat è applicato un dispositivo che trattiene la carta. Il truffatore fingendo di prestare soccorso, invita la vittima a digitare il Pin e lo memorizza così da poter, in seguito, recuperare la carta e utilizzarla con il pin.
Il Trashing: i truffatori utilizzano gli scontrini delle carte di credito che gli utenti gettano via dopo un acquisto.

Ora che le banche hanno reso molto più difficile la manomissione dei loro apparati, i malviventi stanno orientando le loro "attività" sui distributori di benzina e i totem per il pagamento dei parcheggi.
Ma come prevenire le truffe all'Atm e cosa fare quando ciò accade?
Controllare che la tastiera sia ben salda e che la fessura dove si inserisce la carta sia anch'essa no presenti manomissioni. Se la carta rimane incastrata denunciare l'accaduto alla banca senza abbandonare lo sportello Atm, ma telefonando in filiale o al numero verde per bloccarla.
Quando possibile utilizzare Atm nell'area Self all'interno della banca.
Quando lo sportello è sulla strada sospendere l'operazione se qualcuno si avvicina, rifiutare sempre l'aiuto di estranei e digitare il pin coprendo la digitazione con l'altra mano.
Attivare il servizio sms per le operazioni svolte con la carta.
Non gettare la ricevuta, da quel foglietto i malviventi possono recuperare i dati della carta elettronica.
Anche i Pos utilizzati negli esercizi commerciali possono essere manomessi inserendo un microprocessore che registra i codici della carta di credito o il pin. Il microprocessore viene poi rimosso e usato dal criminale per clonate carte di credito con i dati registrati. È necessario, per limitare i danni, adottare alcuni accorgimenti.
Tenersi sempre aggiornati sui limiti di prelevamento e pagamento della carta e controllare l'estratto conto e la lista dei movimenti. Quando si utilizza la carta di credito è consigliabile tenerla sempre sott'occhio. Non cedere mai la carta di credito e il pin ad altre persone. Diffidare di chi non ha il Pos a vista o effettua più "strisciate". Prima di firmare una ricevuta d'acquisto controllare che l'importo indicato sia corretto. Non gettare mai le ricevute.

Oggi è la Rete il luogo dove avvengono la maggior parte delle frodi che, nel 2014, sono state circa 15mila. Le tecniche più comuni per carpire i dati delle carte di credito in Rete.
Sniffing: i criminali informatici intercettano le coordinate di pagamenti fatti con carte di credito, utilizzando poi le stesse tracce per fare nuovi acquisti all'insaputa del vero proprietario. Anche se le banche adottano doppi livelli di sicurezza, come il securcode o il token fisico, è sempre bene fare acquisti su siti che usano dati criptati: nella url di questi siti appare 'https' e non 'http', quest'ultima non protegge i dati sensibili che sono "in chiaro" e, quindi, accessibili.
Phishing: all'indirizzo di posta elettronica giunge una mail che, simulando il layout grafico di una comunicazione ufficiale della banca, induce ad inserire dati personali e quelli relativi alla carta di credito.
Trojan banking: sono pericolosi virus informatici che carpiscono le credenziali di accesso ai servizi bancari online, possono minare il funzionamento del sistema e produrre danni enormi prima di essere individuati e neutralizzati.

Se nonostante tutte le attenzioni si rimane vittime di crimini informatici la tempestività è d'obbligo. Se ci si accorge che sono stati effettuati acquisti con la nostra carta di credito chiamare subito l'istituto o la società che ha emesso la carta, bloccare la carta e spiegare l'accaduto. Aprire la pratica di rimborso con la banca e denunciare il crimine alle forze dell'ordine.

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