Gli smartphone vanno a ruba

La fonte è l'Arma dei Carabinieri: circa 130.000 le persone che in Italia hanno subìto un reato nel solo triennio tra il 2012 e il 2014 e circa 32.000 di questi reati sono avvenuti nelle grandi città e riguardano i telefoni cellulari: 7.689 a Roma, 5.313 a Milano, 4.305 a Torino, 3.525 a Napoli, 2.013 a Bologna, 1.955 a Palermo, 1.801 a Firenze, 2.004 a Bari, 1.500 a Catania, 1.358 a Venezia e 988 a Padova. Le vittime sono molto spesso giovani fra i diciannove e ventiquattro anni e principalmente di sesso femminile. Le donne sono più vulnerabili perché spesso hanno il telefonino in borsa. In crescita anche il numero dei telefonini rubati ai giovanissimi: dai 200 del 2013 ai 223 del 2014. Dall'analisi emerge che i furti avvengono per lo più in strada e sui veicoli in sosta (rispettivamente 28% e 24%), seguono poi quelli nei locali ed esercizi pubblici (20%). L'indagine evidenzia che il 34% dei furti avviene dalle ore 12.00 alle 17.00. Nel 47% dei casi se la vittima è un uomo italiano il furto è perpetrato da un connazionale e nel 39% dei casi da uno straniero. Se la vittima è invece una donna italiana 44 volte su 100 l'autore del crimine è un uomo italiano e nel 35% dei casi è uno straniero.
Ecco i consigli dei Carabinieri:
– scegliere un apparato anche in base ai sistemi di sicurezza in dotazione;
– registrare sempre la propria utenza sui siti dei produttori, tenendo aggiornato il sistema operativo e registrando la propria IMEI (International Mobile Station Equipment Identity);
– non lasciare incustodito il proprio telefono in un luogo pubblico;
– attivare le applicazioni che consentono l'immediata distruzione dei propri dati personali una volta smarrito il cellulare.

La stessa applicazione consentirà poi di ripristinarli; in caso di smarrimento/furto del dispositivo fare immediatamente la denuncia e trasmetterla al più presto al proprio operatore, in questo modo le forza di polizia potranno tracciare il dispositivo e la compagnia potrà disabilitarlo.

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