Geolocalizzazione si o no? 

Il servizio di geolocalizzazione deve valere molto visto che, nonostante i rischi di multe salatissime, la società di pubblicità per dispositivi mobili inMobi ha seguito gli spostamenti di circa cento milioni di utenti senza che ne fossero consapevoli e, per questo motivo, la Federal Trade Commission statunitense l’ha multata per una cifra considerevole, anche se scontata, di 950.000 dollari. 
InMobi dichiarava che il software per far visualizzare la pubblicità, che si trova in moltissime app per Android e iOS, raccoglieva informazioni di geolocalizzazione solo se l'utente dava il consenso, ma in realtà il software utilizzava i segnali Wi-Fi per localizzare l'utente anche quando questo negava all'app il permesso di tracciarlo. Questa geolocalizzazione, poi, veniva effettuata anche sui minorenni, attività espressamente vietata nel Children's Online Privacy Protection Act. 
E’ sempre più difficile difendersi dall’intrusione selvaggia di chi con i nostri dati fa business, ma qualche contromisura possiamo prenderla, ad esempio spegnendo il Wi-Fi dei nostri smartphone quando non ne abbiamo bisogno.