Anche le nostre auto possono essere attaccate da un malware

Per il momento è solo uno studio, ma i risultati inquietano. Il ricercatore di sicurezza Craig Smith ha realizzato un attacco informatico che dai computer delle officine è in grado di infettare qualsiasi auto. Lo studio dimostra la fattibilità di una minaccia molto pericolosa qualora un malintenzionato decidesse di mettere in atto questo crimine e gli esiti potrebbero avere ripercussioni gravissime e compromettere la nostra sicurezza.
Craig Smith è il fondatore del gruppo Open Garages, una comunità impegnata nella sicurezza e all'hacking in campo automobilistico e fa parte anche del gruppo I Am The Cavalry, che studia il miglioramento della sicurezza in ambito automobilistico e medicale.
L'intento di Smith è convincere i produttori di auto a rendere open source i software perché ciò li renderebbe più sicuri e affidabili. Le aziende automobilistiche preferiscono, invece, un approccio chiuso, che ostacoli l'analisi del software da parte di esterni.
Ora se i produttori di auto vogliono mantenere il controllo sul software, il governo statunitense si è invece pronunciato in senso contrario visto che il firmware delle auto è stato inserito tra le eccezioni al Digital Millenium Copyright Act (DMCA) e, dal prossimo ottobre, chi farà ricerca in tema di sicurezza informatica avrà una maggiore tutela legale.
Una considerazione, da consumatore, va comunque fatta: un software chiuso contribuisce a rafforzare l'idea che chi acquista un'auto non è proprietario fino in fondo del bene che ha comprato perché visto che il software è concesso in licenza, anche una riparazione fuori dai centri autorizzati potrebbe essere considerata, dalla casa automobilistica, illegale.

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