15 marzo, ecco Spid

Ci siamo, l'Italia diventa un Paese digitale e i cittadini potranno "parlare" e interagire con la PA centrale e locale evitando le code agli sportelli e utilizzando internet con una passwod personale.
Per ottenere il pin unico occorre fornire i dati anagrafici: nome, cognome, sesso, luogo e data di nascita, codice fiscale, estremi del documento d'identità, mail, numero di cellulare. Per ora i gestori accreditati sono Telecom Italia Poste e InfoCert e ciascun gestore potrà scegliere tra diverse modalità di verifica. Il riconoscimento de visu è comunque previsto quando il cittadino non abbia già una carta di identità elettronica, carta dei servizi o firma digitale.
Ciascuno può scegliere il gestore di identità digitale che preferisce e dopo averne fatto richiesta, riceverà lo Spid per raccomanda o per mail.
Finalmente potremo entrare via web nei servizi pubblici e, più avanti, anche in quelli dei privati che aderiranno. Basta inserire il nome utente e una password composta da minimo otto caratteri, con alcune condizioni: almeno un numero e un simbolo speciale (%, #, $), mai segni uguali consecutivi, sia lettere minuscole che maiuscole. La password sarà aggiornata ogni sei mesi e il gestore dell'identità digitale fornirà i dettagli dello standard che sarà utilizzato.
Poste ha già attivato 360 uffici dove chiedere le nuove credenziali e prevede di estendere la rete sul territorio.
InfoCert tra le modalità di riconoscimento in assenza di firma digitale, Cns o Carta d'identità elettronica prevede il riconoscimento web (soluzione brevettata), che sostituisce al 100% il riconoscimento de visu, consentendo di completare tutta la procedura di rilascio dell'identità da remoto.
Per Tim, invece, al momento è prevista la sola registrazione online, ma prima dell'estate la società conta di attivare anche i canali fisici. Intanto i dipendenti di Telecom saranno i primi a testare Spid: l'azienda doterà tutti i 53mila lavoratori di identità digitali.
Ecco alcuni servizi ai quali potremo accedere grazie a Spid-
Anche se al momento l'utilizzo è ancora limitato, i cittadini possono accedere a circa 300 servizi di dieci tra pubbliche amministrazioni centrali (Agenzia delle Entrate, INPS, INAIL), Regioni (Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Liguria, Toscana, Marche) e Comuni (Firenze). In giugno i servizi saranno 600 e si aggiungeranno altre amministrazioni centrali (Equitalia), nuovi Comuni (Venezia e Lecce) e nuove Regioni (Lazio e Umbria). Entro febbraio 2018 tutte le Pubbliche Amministrazioni dovranno aderire a Spid e potrebbero aderire anche i primi fornitori di servizi privati, per esempio banche o negozi di e-commerce.
Ma quanto è sicuro Spid?
Il sistema prevede tre livelli di sicurezza che corrispondono a tre diversi livelli di identità Spid. Il primo permette l'autenticazione tramite ID e password scelta dall'utente, il secondo aggiunge la generazione di una one time password aggiuntiva e il terzo prevede l'aggiunta di una smart card. L'identità digitale contiene molte informazioni sul cittadino, ma Spid risponde al principio di condivisione minima degli attributi. Il gestore dell'identità digitale fornisce le informazioni solamente se c'è il consenso esplicito del cittadino. In caso contrario non sarà data nessuna informazione. Spid potrà essere utilizzato anche per la sola verifica delle credenziali, fornendo quindi anche un servizio di "Pseudonomity".
Il servizio, al primo e secondo livello di identificazione, sarà gratuito per due anni.

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