La privacy che verrà troverà le aziende impreparate?
Lo studio di Compuware corporation vede le aziende europee e quelle italiane impreparate a recepire il nuovo regolamento UE sulla privacy. Il 58% di quelle intervistate non cripta i dati dei clienti durante i test, e il 50% non saprebbe rispondere adeguatamente ad una richiesta individuale di diritto all'oblio. Nonostante il rischio di incorrere in sanzioni molto onerose per l’errato utilizzo e il mancato controllo dei dati personali, le aziende continuano ad ignorare come, secondo le nuove regole, devono agire per gestire le informazioni dei clienti.
Il regolamento, lo ricordiamo, è entrato in vigore il 24 maggio 2016 e troverà piena applicazione dal 25 maggio 2018. Imprese e pubbliche amministrazioni hanno due anni di tempo per adeguarsi alle nuove regole, ma al momento sembra che tutto sia fermo e che non si stiano predisponendo piani per fronteggiare l'impatto del GDPR ( General Data Protection Regulation).
Per quanto attiene il trattamento e la gestione dei dati, il 68% degli intervistati in Europa e il 56% in Italia risponde che i moderni servizi IT non permettono di definire sempre l’esatta ubicazione dei dati dei clienti e, oltre la metà dichiara che è complicato sapere dove risiedono i dati dei test. Queste risposte, presto non basteranno e, per non rischiare la non conformità, le aziende dovranno correre ai ripari.
Il regolamento, lo ricordiamo, è entrato in vigore il 24 maggio 2016 e troverà piena applicazione dal 25 maggio 2018. Imprese e pubbliche amministrazioni hanno due anni di tempo per adeguarsi alle nuove regole, ma al momento sembra che tutto sia fermo e che non si stiano predisponendo piani per fronteggiare l'impatto del GDPR ( General Data Protection Regulation).
Per quanto attiene il trattamento e la gestione dei dati, il 68% degli intervistati in Europa e il 56% in Italia risponde che i moderni servizi IT non permettono di definire sempre l’esatta ubicazione dei dati dei clienti e, oltre la metà dichiara che è complicato sapere dove risiedono i dati dei test. Queste risposte, presto non basteranno e, per non rischiare la non conformità, le aziende dovranno correre ai ripari.