Il nuovo codice amministrativo digitale è legge 

E’ in vigore dal 14 settembre con il decreto legislativo 26 agosto 2016, n. 179, molti passaggi sono ancora poco dettagliati, ma i chiarimenti dovrebbero giungere il 14 gennaio 2017 quando, un decreto ministeriale, coordinerà le nuove regole tecniche. 
Per il momento solo una breve panoramica delle novità
Il Domicilio digitale sarà la chiave per entrare in contatto e colloquiare con la PA. Basterà dotarsi di un indirizzo di posta elettronica certificata o di un servizio di recapito certificato, qualificato secondo le norme eIdas, (il regolamento europeo n. 910/2014, electronic IDentification and Authentication Services). 
Tutti i residenti sul territorio nazionale, se lo vorranno, potranno quindi aprire Il domicilio digitale che sarà inserito nell’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR). Il registro sarà aperto alle pubbliche amministrazioni e ai gestori di pubblici servizi. Il domicilio digitale è comunque facoltativo per i cittadini, mentre resta l’obbligo di PEC per imprese, professionisti e PA. 
E’ anche chiarita la funzione dell’identità digitale: è l’identità delle persone fisiche e delle imprese, attraverso cui sarà possibile accedere ai servizi ed inviare comunicazioni dal domicilio digitale. 
Novità anche in relazione al capitale sociale necessario per diventare gestore di identità digitale. Con un capitale sociale inferiore a 5.000.000 si potranno erogare i livelli di servizio base, mentre quelli più evoluti saranno prestati dai gestori quali: Tim, Poste, Infocert. Aggiornata anche la disciplina antiriciclaggio, per prevedere l’uso di SPID nel c.d. “adeguato riconoscimento” bancario, (le linee guida utilizzate dalle banche sulla materia). Questo punto, probabilmente, sarà meglio chiarito dal decreto che si attende in gennaio. 
E’ stata reintrodotta la definizione di documento informatico: l’atto sottoscritto con firma elettronica avanzata, qualificata o digitale. Questo lo rende efficace, ai fino probatori, con quanto previsto dall’articolo 2702 del codice civile.
Il cittadino non sarà più obbligato a custodire il documento informatico. Potrà invece richiederne l’accesso alle P.A. che, per legge, dovranno conservarlo. 
Ancora qualche mese e la PA dirà addio alla carta e noi avremo finalmente una PA "paperless". 
La moneta elettronica entra nella PA e diventa lo strumento principale di pagamento delle pubbliche amministrazioni che sono tenute ad accettarlo. 
Il nuovo Cad si applica al processo civile, penale, amministrativo, contabile e tributario dove non diversamente disposto. Sicuramente in gennaio avremo un quadro più dettagliato sulla materia. 
Il nuovo CAD stabilisce che lo Stato metterà in campo iniziative che promuoveranno la diffusione della cultura digitale tra i cittadini e nelle pubbliche amministrazioni, sarà anche nominato un Commissario che adotterà i provvedimenti utili all’attuazione degli obiettivi. Infine sarà Agid a portare a compimento gli obiettivi prefissati dall’Agenda Digitale Italiana.