“Rivoluzione” smart city: per i cittadini 125 ore risparmiate ogni anno
Una smart city che funziona correttamente è in grado di "restituire" ai propri abitanti 125 ore del loro tempo ogni anno: evitando il traffico, godendo di una rete di servizi di trasporto pubblico più razionale, trovando e pagando parcheggio grazie allo smartphone, riducendo le attese per ogni genere di servizio, compresa la sanità. Ciò emerge dallo studio realizzato da Juniper Research e commissionato da Intel, che stila la classifica globale delle venti città intelligenti più tecnologicamente avanzate, dove vengono presi in considerazione parametri come l’utilizzo dell’Internet of Things e quindi dei sensori, dei contatori e dei sistemi d’illuminazione connessi, o la raccolta e l’analisi dei dati per migliorare le prestazioni delle infrastrutture e dei servizi per il pubblico.
In testa alla graduatoria (ottenuta prendendo in considerazione quattro aree: mobilità, healthcare, sicurezza pubblica e produttività), non compaiono città dell’Unione europea, e le prime cinque posizioni sono occupate da Singapore, Londra, New York, San Francisco e Chicago.
Singapore si è classificata al primo posto per utilizzo dell’Internet of Things, dei servizi per la smart mobility e per la sicurezza, mentre Londra è in testa per l’healthcare e la produttività.
In testa alla graduatoria (ottenuta prendendo in considerazione quattro aree: mobilità, healthcare, sicurezza pubblica e produttività), non compaiono città dell’Unione europea, e le prime cinque posizioni sono occupate da Singapore, Londra, New York, San Francisco e Chicago.
Singapore si è classificata al primo posto per utilizzo dell’Internet of Things, dei servizi per la smart mobility e per la sicurezza, mentre Londra è in testa per l’healthcare e la produttività.