Intelligenza artificiale per combattere lo stress dei controllori di volo
Il progetto di ricerca europeo sull'AI applicata al monitoraggio del traffico aereo (coordinato dall'italiana Deep Blue e che ha come partner il dipartimento di medicina molecolare dell'Università Sapienza di Roma, la scuola nazionale francese per l'aviazione civile e l'Università turca di Anadolu), ha l'obiettivo di garantire l'equilibrio tra l'intervento umano e quello della macchina.
I controllori di volo sono, spesso, provati da situazioni di stress molto forti: il grossissimo rischio è quello di prendere decisioni sbagliate ma, a questo punto, verrebbe in soccorso l’intelligenza artificiale che decifrerebbe, in tempo reale, il loro stato emotivo attraverso lo scambio di informazioni tra l'uomo e il computer.
In Turchia, nella scuola di formazione dei controllori del traffico aereo, si è attuata la prima fase del progetto in cui è stata misurata la risposta dei controllori di volo con diversi livelli di stress e automazione. I dati sono stati rilevati tramite un braccialetto che raccoglieva il sudore e dei sensori per il battito cardiaco e l'attività cerebrale. Una seconda simulazione si terrà a gennaio presso l'Enac di Tolosa, per verificare come variano alcune abilità umane in relazione ai livelli di automazione, cosa succede nel cervello di un esperto, abituato ad utilizzare sistemi automatizzati, quando è costretto improvvisamente a tornare al controllo diretto per aumentare la sicurezza ed evitare incidenti. L'idea è di sviluppare un braccialetto o un sensore che, indossati dai controllori di volo, e dialogando con la macchina, le permettano di capire se si stia prendendo la giusta decisione in modo da intervenire o avvisare i colleghi.
I controllori di volo sono, spesso, provati da situazioni di stress molto forti: il grossissimo rischio è quello di prendere decisioni sbagliate ma, a questo punto, verrebbe in soccorso l’intelligenza artificiale che decifrerebbe, in tempo reale, il loro stato emotivo attraverso lo scambio di informazioni tra l'uomo e il computer.
In Turchia, nella scuola di formazione dei controllori del traffico aereo, si è attuata la prima fase del progetto in cui è stata misurata la risposta dei controllori di volo con diversi livelli di stress e automazione. I dati sono stati rilevati tramite un braccialetto che raccoglieva il sudore e dei sensori per il battito cardiaco e l'attività cerebrale. Una seconda simulazione si terrà a gennaio presso l'Enac di Tolosa, per verificare come variano alcune abilità umane in relazione ai livelli di automazione, cosa succede nel cervello di un esperto, abituato ad utilizzare sistemi automatizzati, quando è costretto improvvisamente a tornare al controllo diretto per aumentare la sicurezza ed evitare incidenti. L'idea è di sviluppare un braccialetto o un sensore che, indossati dai controllori di volo, e dialogando con la macchina, le permettano di capire se si stia prendendo la giusta decisione in modo da intervenire o avvisare i colleghi.