Rottamare prodotti tecnologici senza pericoli per noi e per l’ambiente

Ne abbiamo parlato anche in altre occasioni, ogni abitante, solo in Europa, produce quasi quindici chili di spazzatura elettronica. Le Nazioni Unite stimano che, nel 2018, saranno oltre 50 milioni di tonnellate nel mondo. I prodotti tecnologici aumentano ed hanno vita breve perché, oltre alla obsolescenza programmata, che ora sta combattendo anche l’UE, c’è anche l'evoluzione tecnologica, che rende indispensabili nuove funzionalità e, dunque, nuovi dispositivi. La crescita esponenziale dei rifiuti tecnologici ha un prezzo elevato per l'ambiente perché non sono facili da smaltire. Devono essere smontati e riciclati con procedure speciali, altrimenti l’impatto sull’ecosistema sarà presto insostenibile. La più grande discarica illegale di rifiuti elettronici al mondo ne è la prova evidente, si trova vicino alla capitale del Ghana e offre, a chi la guarda, uno spettacolo infernale di degrado e pericolosità. Ci sono però anche modi migliori per smaltire questi rifiuti rispettando l’ambiente e rimuovendo in sicurezza, i dati contenuti nei nostri dispositivi.

Il primo modo è consegnare, quando acquistiamo qualunque tipo di prodotto elettronico, l’oggetto che intendiamo sostituire. Il venditore è obbligato per legge a ritirarlo e ad occuparsi dello smaltimento, senza costi aggiuntivi per l’acquirente. L'uno contro uno, così si chiama questo servizio, vale anche per gli acquisti on line. Assicuriamoci, però, di aver selezionato l’opzione ritiro Raee prima di completare l'ordine. Possiamo anche lasciare in un negozio di elettronica i vecchi prodotti senza acquistare nulla, è un servizio possibile, ma sono previste delle restrizioni circa la grandezza dell’oggetto e quella del negozio che deve ritirare, in genere è preferibile rivolgersi ai grandi negozi presenti nei centri commerciali.
Quando i rifiuti elettronici sono smaltiti correttamente possono dare vita ad altri prodotti. La normativa europea prevede che da un vecchio rifiuto elettronico dev’essere recuperato almeno l’80%. Il consorzio Remedia, uno dei più grandi in Italia, riesce a recuperare percentuali anche più elevate. A volte, poi, un vecchio oggetto tecnologico ancora integro e funzionante, può essere ceduto dai consorzi di recupero a scuole o associazioni.
Quando vogliamo disfarci di un oggetto che contiene i nostri dati, è importante adottare qualche precauzione. Rischiamo che finiscano in mani sbagliate e che siano usati per commettere frodi o per metterci in pericolo.
Ecco cosa dobbiamo fare: scolleghiamo i dispositivi collegati al telefono o al tablet ( wearable, cuffie bluetooth o altoparlanti) e facciamo un backup. Disattiviamo tutti gli account cloud: Google per Android e iCloud per Apple. Se abbiamo un dispositivo della Apple possiamo effettuare il reset del telefono, perché tutte le informazioni vengono cifrate con le impostazioni predefinite. Se invece abbiamo un prodotto con il sistema operativo Android dobbiamo attivare la cifratura dei dati e poi passare al ripristino delle informazioni di fabbrica. Basta cercare l’impostazione Encryption da Sicurezza e blocco schermo. Se, invece, dobbiamo disfarci di una memoria d’archiviazione, di hard disk esterni o di un computer usiamo sempre un file shredder, si tratta di un software che rende irrecuperabili tutti i nostri documenti.