Estero – Brexit sarà “Un incubo regolatorio per le telco”
Consumata la doccia gelata, Brexit è una realtà con la quale fare i conti con tutte le incertezze che impiegheremo anni per vedere risolte. Secondo Strand Consult, per le telco, invece, non ci sono incertezze. L’uscita del Regno Unito dall'Ue sarà un gran problema per tutti gli operatori, anche quelli extra-Ue. L’ultima nota firmata da John Strand, dichiara addirittura che sarà un "incubo regolatorio", forse esagera, ma vediamo cosa lo preoccupa.
Strand riporta tre esempi per dimostrare che il sistema di policy dell'Ue cerca di "abusare della regolamentazione delle telco per acquisire popolarità tra europei sempre più insoddisfatti": roaming, consolidamento e net neutrality.
Sono tre aspetti della politica regolatoria Ue che Strand ha più volte attaccato.
Il taglio delle tariffe del roaming guarda all'esigenza del consumatore di avere prezzi omogenei in tutta Europa, ma non tiene conto dei costi che affrontano gli operatori. Per quanto riguarda il consolidamento, mentre le politiche Ue si basano sull'errata convinzione che i mercati mobili traggono vantaggio da un alto numero di operatori di rete, Strand ritiene che sono tecnologia e innovazione a fare il mercato. Sulle disposizioni per l'Internet libero, Strand afferma che non esistono "prove scientifiche dei benefici proclamati dall'Ue" e che la net neutrality appare solo come un favore fatto ai consumatori e alle grandi Internet companies come Google.
Ma come si collega tutto ciò alla Brexit? Secondo Strand, poiché il referendum britannico è frutto del malcontento verso il progetto EU, le autorità europee cercheranno la solita scorciatoia per accontentare gli elettori: nuove regole a danno delle telco. Net neutrality, privacy e protezione dei dati e ancora più deregolamentazione. Ma le teorie di Strand non si fermano a queste visioni catastrofiste, si spingono addirittura ad auspicare un ruolo nuovo che gli operatori telecom dovrebbero assumere: quello di "consumer watchdog" perché, secondo Strand, le telco sono la più grande "organizzazione del mondo che rappresenta dei consumatori". La tesi è suggestiva, ma non sarà facile immaginare le Telco come i cani da guardia dei consumatori.
Strand riporta tre esempi per dimostrare che il sistema di policy dell'Ue cerca di "abusare della regolamentazione delle telco per acquisire popolarità tra europei sempre più insoddisfatti": roaming, consolidamento e net neutrality.
Sono tre aspetti della politica regolatoria Ue che Strand ha più volte attaccato.
Il taglio delle tariffe del roaming guarda all'esigenza del consumatore di avere prezzi omogenei in tutta Europa, ma non tiene conto dei costi che affrontano gli operatori. Per quanto riguarda il consolidamento, mentre le politiche Ue si basano sull'errata convinzione che i mercati mobili traggono vantaggio da un alto numero di operatori di rete, Strand ritiene che sono tecnologia e innovazione a fare il mercato. Sulle disposizioni per l'Internet libero, Strand afferma che non esistono "prove scientifiche dei benefici proclamati dall'Ue" e che la net neutrality appare solo come un favore fatto ai consumatori e alle grandi Internet companies come Google.
Ma come si collega tutto ciò alla Brexit? Secondo Strand, poiché il referendum britannico è frutto del malcontento verso il progetto EU, le autorità europee cercheranno la solita scorciatoia per accontentare gli elettori: nuove regole a danno delle telco. Net neutrality, privacy e protezione dei dati e ancora più deregolamentazione. Ma le teorie di Strand non si fermano a queste visioni catastrofiste, si spingono addirittura ad auspicare un ruolo nuovo che gli operatori telecom dovrebbero assumere: quello di "consumer watchdog" perché, secondo Strand, le telco sono la più grande "organizzazione del mondo che rappresenta dei consumatori". La tesi è suggestiva, ma non sarà facile immaginare le Telco come i cani da guardia dei consumatori.