Apple si piega a Cina, consegna dati utenti iCloud
Apple si piega alla Cina con rischi per la privacy, consegnando a fine mese al governo i dati degli utenti cinesi che usano il servizio iCloud, su cui conservare documenti, foto, messaggi, email, dati personali.
La mossa è dettata dalla necessità di uniformasi alle leggi locali sulla cybersicurezza, in base alle quali la società californiana è obbligata a memorizzare i dati su server fisicamente presenti nella Repubblica Popolare Cinese, trasferendoli dai server statunitensi dove si trovano attualmente. Se vuole operare in Cina, il più importante mercato mondiale, Apple non può fare diversamente.
Ma il passaggio desta preoccupazioni da parte di attivisti e associazioni che si occupano di diritti umani, i quali hanno il timore che le autorità possano tracciare i dissidenti. Due settimane fa l'osservatorio internazionale sulla libertà di stampa Reporters sans frontièrs ha invitato blogger e giornalisti che si trovano in Cina a non usare iCloud, per timore di essere individuati dal governo.
La mossa è dettata dalla necessità di uniformasi alle leggi locali sulla cybersicurezza, in base alle quali la società californiana è obbligata a memorizzare i dati su server fisicamente presenti nella Repubblica Popolare Cinese, trasferendoli dai server statunitensi dove si trovano attualmente. Se vuole operare in Cina, il più importante mercato mondiale, Apple non può fare diversamente.
Ma il passaggio desta preoccupazioni da parte di attivisti e associazioni che si occupano di diritti umani, i quali hanno il timore che le autorità possano tracciare i dissidenti. Due settimane fa l'osservatorio internazionale sulla libertà di stampa Reporters sans frontièrs ha invitato blogger e giornalisti che si trovano in Cina a non usare iCloud, per timore di essere individuati dal governo.