Localizzare uno smartphone anche a GPS spento si può
Con il GPS spento gli operatori telefonici, le forze dell'ordine e i servizi di soccorso sono in grado di localizzare qualunque telefonino acceso. Molti utenti sono convinti, però, che per evitare il tracciamento commerciale basti disattivare la localizzazione nelle impostazioni del dispositivo, ma non è del tutto vero.
Alcuni ricercatori della Princeton University hanno creato un'app dimostrativa, chiamata PinMe, che consente di tracciare un telefonino anche a GPS spento, usando soltanto i dati raccolti dai vari sensori presenti nello smartphone (iOS o Android).
La loro ricerca mostra come i dati del barometro, dell'altimetro, del giroscopio, dell'accelerometro, del magnetometro e dell'orologio, presenti nello smartphone, siano sufficienti a determinare dove si trova un utente se li si aggrega e confronta con i dati pubblicamente disponibili.
Per esempio, l'accelerometro consente di capire il tipo di movimento: se è lento e oscillante, l'utente sta camminando. Se è più veloce e fa svolte a 90 gradi, l'utente sta andando in auto, in moto o in bici. Velocità superiori e curve ampie indicano l'uso di un treno o di un aereo. Se il barometro indica una pressione ridotta è un aereo.
Incrociando per un po' di tempo i dati di pressione atmosferica con il fuso orario rilevato dal telefonino, con i dati pubblici di altimetria e con l'orientamento della bussola è possibile circoscrivere rapidamente la zona in cui può trovarsi l'utente. Durante una dimostrazione, i ricercatori hanno notato che bastano dodici svolte per sapere esattamente dove si trova l'auto nella quale l'utente si sta spostando.
I rimedi sono pochi: si può provare a togliere ogni app che non si usa più e a non installare app di dubbia provenienza. I ricercatori consigliano ai produttori di imporre ai sensori dei limiti alla frequenza con la quale raccolgono dati quando sono inattivi e di aggiungere degli interruttori fisici ai dispositivi, in modo da consentire di spegnere con certezza i sensori non utilizzati.
Alcuni ricercatori della Princeton University hanno creato un'app dimostrativa, chiamata PinMe, che consente di tracciare un telefonino anche a GPS spento, usando soltanto i dati raccolti dai vari sensori presenti nello smartphone (iOS o Android).
La loro ricerca mostra come i dati del barometro, dell'altimetro, del giroscopio, dell'accelerometro, del magnetometro e dell'orologio, presenti nello smartphone, siano sufficienti a determinare dove si trova un utente se li si aggrega e confronta con i dati pubblicamente disponibili.
Per esempio, l'accelerometro consente di capire il tipo di movimento: se è lento e oscillante, l'utente sta camminando. Se è più veloce e fa svolte a 90 gradi, l'utente sta andando in auto, in moto o in bici. Velocità superiori e curve ampie indicano l'uso di un treno o di un aereo. Se il barometro indica una pressione ridotta è un aereo.
Incrociando per un po' di tempo i dati di pressione atmosferica con il fuso orario rilevato dal telefonino, con i dati pubblici di altimetria e con l'orientamento della bussola è possibile circoscrivere rapidamente la zona in cui può trovarsi l'utente. Durante una dimostrazione, i ricercatori hanno notato che bastano dodici svolte per sapere esattamente dove si trova l'auto nella quale l'utente si sta spostando.
I rimedi sono pochi: si può provare a togliere ogni app che non si usa più e a non installare app di dubbia provenienza. I ricercatori consigliano ai produttori di imporre ai sensori dei limiti alla frequenza con la quale raccolgono dati quando sono inattivi e di aggiungere degli interruttori fisici ai dispositivi, in modo da consentire di spegnere con certezza i sensori non utilizzati.