I genitori di Andora vanno a scuola per imparare a difendere i loro figli dai pericoli del web

Genitori a scuola di educazione digitale per scoprire e prevenire i pericoli del web, dal cyberbullismo alla dipendenza da social. L’evento “Sicuri in rete: conoscere internet e i social per uscirne illesi”, promosso dall’Istituto comprensivo Andora – Laigueglia, con il patrocinio del Comune di Andora, è programmato per venerdì 1° dicembre, alle ore 21.00, a Palazzo Tagliaferro.
La serata informativa per le famiglie sarà tenuta da Mauro Ozenda, esperto di educazione digitale che, senza demonizzare una risorsa indispensabile come internet, ne metterà in luce i pericoli e informerà i genitori su come prevenire i rischi derivanti dall’utilizzo indiscriminato dei social, dall’accesso dei minori a contenuti non appropriati all’età,  dando anche delle indicazioni su come affrontare e prevenire i fenomeni come la dipendenza da internet, il cyberbullismo, il ciberstalking, il sexting, il furto d’identità e le truffe on line. Non mancheranno informazioni pratiche sulla possibilità di applicare sistemi di filtraggio ai motori di ricerca e sui sistemi di protezione in rete. L’incontro  con i genitori arriva dopo una serie di attività promosse dall’Istituto comprensivo Andora – Laigueglia, in cui Ozenda ha parlato dei rischi di internet direttamente con i ragazzi che si sono dimostrati particolarmente interessati e recettivi, tanto che la scuola ha deciso di replicare il corso già nel prossimo gennaio, per completare l’approfondimento di tutti i temi evidenziati dai ragazzi.
“Per i ragazzi comunicare attraverso i social o esplorare internet fa parte della quotidianità – ha dichiarato la dirigente scolastica Maria Teresa Nasi – per questo abbiamo pensato ad un corso che li indirizzasse verso un uso sano, legale e consapevole delle nuove tecnologie come parte del progetto didattico proposto dalla scuola. In collaborazione con il Comune di Andora, abbiamo quindi deciso di proporre una serata aperta a tutti,  ai genitori e ai famigliari in particolare,  in modo che possano dialogare con i loro figli e nipoti, imporre regole e condividere esperienze in rete, sostenuti dalle informazioni già ricevute a scuola dai ragazzi”.