Il Garante della privacy presenta il rapporto annuale delle attività

Un 2016 particolarmente impegnativo per il Garante della privacy, questo in estrema sintesi l’elenco, parziale, delle aree di intervento: il crimine informatico e la cyber sicurezza; la profilazione on line e i social media; i rischi della Rete e il cyberbullismo; la lotta al terrorismo; i Big Data; l’uso delle nuove tecnologie nel mondo del lavoro; la trasparenza della Pa on line, il fisco e la tutela della riservatezza dei contribuenti; la protezione dei dati contenuti negli atti processuali; i diritti dei consumatori. Partecipazione, con le altre autority europee alla stesura delle linee guida, e informativa sul nuovo regolamento europeo.
Antonello Soro, nel suo intervento di presentazione, per stigmatizzare la necessità per le imprese di dotarsi di strumenti idonei a contrastare gli attacchi, ha segnalato il costo del cybercrime per le aziende italiane: nove miliardi di euro. Ha poi posto l’accento sulla necessità di considerare la tutela della privacy uno strumento indispensabile per rendere le attività di contrasto al terrorismo più risolutive, perché più orientate su bersagli precisi e meno massive e indiscriminate. Un passaggio importante della relazione è dedicato ai grandi fratelli che governano la rete. Poche aziende detengono un patrimonio di conoscenza enorme e dispongono anche di mezzi per indirizzare la propria influenza verso un gran numero di persone, il rischio che si corre è che questa capacità possa produrre condizionamenti determinanti a livello mondiale.
Informazione, diritto all'oblio, libertà di espressione, dignità e tutela dalle discriminazioni, veridicità delle notizie diffuse, sono in mano a poche aziende e gli interventi degli Stati per mitigare i rischi, sono difficili perché le tecnologie hanno mandato in pensione il concetto di territorialità che, fino ad oggi, ha regolato competenze e applicazione delle leggi. E’ necessario impedire, dice Soro, che con l'economia digitale l'identità personale si riduca a «un profilo di consumatore, elettore, comunque utente che un algoritmo attribuisce a ciascuno, finendo per annullare l'unicità della persona, il suo valore, la sua eccezionalità, fino a diventare una cifra per Big Data».
Grande preoccupazione desta, poi, la crescita della pedopornografia in rete, soprattutto nel dark web; nel 2016 sono state censite due milioni di immagini, quasi il doppio rispetto al 2015. Ad alimentare questo terribile fenomeno, sarebbero le foto dei bambini postate sui social network dai genitori.