Furti di dati personali, ma che male può capitare?

I dati personali sono sempre più nel mirino degli hacker e di recente alcuni portali di ricerca di lavoro in Italia e in Ticino hanno subito questi furti. Sembra, però, che il crimine non desti un particolare allarme sociale forse perché, sbagliando, si crede che non sia particolarmente dannoso.
Invece il furto dei dati personali non è così innocuo perché può consentire l'invio di mail di phishing personalizzate e credibili. Una mail con il nostro nome, cognome e indirizzo di casa o di lavoro e che sembra giungere da un corriere di spedizioni che ci avvisa di un pacco da ritirare, ha sicuramente molte probabilità di essere presa sul serio.
Proprio questa è la tecnica usata per un attacco informatico segnalato da Naked Security. La mail-trappola riporta nome e cognome della vittima insieme al suo indirizzo postale e le sue vittime scaricano un finto documento che, invece, è un ransomware per Windows. Maktub, questo il suo nome, dopo aver bloccato i dati con una password, chiede un riscatto in denaro per "liberare" i dati.
Il consiglio? Sempre lo stesso: non cliccare mai sul link in un messaggio di questo tipo e non scaricare e aprire allegati. In caso di dubbio, meglio spendere qualche minuto in più e fare una telefonata di controllo per avere la conferma che il messaggio sia autentico.

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