I documenti falsi dei terroristi arrivano anche dall'Italia

Arrestato a Bellizzi, in provincia di Salerno, Djamal Eddin Ouali, un algerino di quarant'anni. Le autorità belghe nel mandato di arresto internazionale accusano l'algerino di aver fornito documenti falsi alla cellula integralista islamica che da mesi terrorizza l'Europa. Il primo aprile si deciderà se consegnare al Belgio l'algerino che, tra l'altro, aveva appena chiesto il permesso di soggiorno in Italia. La polizia belga è arrivata a lui dopo la perquisizione in un covo, nel sobborgo di Bruxelles, nel quale sono state sequestrate immagini digitalizzate di falsi documenti compresi foto e alias di tre terroristi: Nalim Laachruoi, uno degli attentatori del 22 marzo, Mohamed Belkaid, ucciso il 15 marzo nell'irruzione nel covo dove si nascondeva Abdeslam Salah, e lo stesso Salah. Ma che l'Italia ed in particolare Napoli siano al centro dell'attenzione dell'antiterrorismo lo dimostrano anche altre operazioni di polizia.
In novembre all'aeroporto di Capodichino si sono verificati due episodi che inquietano. Il fermo di tre cittadini afghani, diretti a Londra con due passaporti falsi e uno rubato e l'arresto di un cittadino pachistano, proveniente dalla Grecia, sorpreso con numerosi documenti contraffatti.
C'è poi il fermo dell'ìracheno Ehsan Aziz, ricercato dalla magistratura svizzera per tentata aggressione, minacce e sequestro di persona, fortemente sospettato di legami con ambienti fondamentalisti.
Sembra, dunque, che il supporto logistico a coloro che seminano il terrore passi anche dall'Italia, d'altronde la contraffazione di documenti è il reato per commettere altri reati e la Campania, come sappiamo, è l'area dove è facile procurarsi documenti falsi e anche avere la possibilità di "legalizzare" la propria posizione ricorrendo, ad esempio, ai matrimoni combinati.

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