Estero- BBC scopre i call center delle truffe telefoniche
Pronto, sono un tecnico del servizio clienti Windows, il suo computer è stato infettato. Queste più o meno le parole del sedicente tecnico, ma si tratta di una truffa per hackerare il computer e rubare danaro. Il copione non è nuovissimo, ma invece sono inediti i risultati delle inchieste della BBC e della Reuter che hanno scoperto cosa si cela dietro questa e tante altre truffe nelle quali è utilizzata la chiamata al telefono.
Tutto è iniziato perché tre pentiti hanno contattato la BBC e, dopo aver dimostrato di aver lavorato per una rete criminale composta da centinaia di truffatori, hanno spiegato cosa c’è dietro queste telefonate.
Nel loro caso le aziende gestiscono call center in India e sono proprio gli operatori indiani a chiamare le vittime che, nel caso oggetto dell’indagine, erano i clienti della compagnia telefonica britannica TalkTalk.
I dipendenti dei call center, che guadagnano circa 120 sterline al mese, nella telefonata, dichiarano di lavorare per un’azienda molto conosciuta e poi tentano di convincere la vittima a installare sui propri computer un software che, invece, è un virus. Se l’interlocutore abbocca, un altro gruppo di dipendenti utilizza il virus per prendere il controllo del terminale.
Per invogliare le potenziali vittime i truffatori sono addestrati ad utilizzare un vasto repertorio di scuse. Dicono che sarà riconosciuto un risarcimento o, anche di averlo già effettuato, ma che per verificarne l’importo, che forse è maggiore del dovuto, le vittime devono accedere al proprio conto online.
Anche la Reuters ha pubblicato i dati di una truffa telefonica, simile a quella smascherata dalla BBC, che ha coinvolto almeno 15.000 persone negli USA e che ha fruttato dal 2013 a oggi oltre 300 milioni di dollari. Mentre i malviventi a capo dell’organizzazione vivono nel lusso, i dipendenti indiani portano a casa circa 180 dollari al mese e, per ogni truffa andata a buon fine, viene loro riconosciuta una provvigione di circa 3 centesimi per ogni dollaro incassato. Le indagini hanno portato all’arresto di 20 persone negli USA, mentre 75 sono finite in manette in India.