Privacy, ora tocca ai Paesi della UE
Approvato e pubblicato sulla GU della UE, il General Data Protection Regulation entrerà in vigore dal 25 maggio 2018. Ora sono i 28 Paesi a dover accelerare i processi interni per uniformarsi alle nuove regole.
Il tempo non è molto, in meno di due anni tutti dovranno fare ordine nei sistemi giuridici ed approvare misure che facilitino imprese, cittadini e pubbliche amministrazioni ed evitino l’aumento dei costi per la collettività.
La Commissione e il futuro European Data Protection Board (EDPB) giocheranno un ruolo importante per l’armonizzazione e l’applicazione delle disposizioni del GDPR, ma anche i singoli Stati dovranno legiferare per superare le vecchie leggi oggi ancora in vigore.
Il Parlamento italiano, ad esempio, si dovrà pronunciare sul disegno di legge governativo che regolerà l'attuazione e il corretto inserimento delle norme del GDPR nell'ordinamento nazionale. Dopo l'approvazione il Governo emanerà i decreti per l’attuazione delle disposizioni e per il passaggio dal codice Privacy oggi in vigore (D. Lgs. 196/2003) al nuovo regolamento.
Aziende e P.A. dovranno presto introdurre processi snelli; solo per fare alcuni esempi, in tema di: valutazione di impatto della privacy; nomina del Data Protection Officer (DPO), creazione di processi a difesa del data breach.
Tempi stretti, dunque e grande urgenza perché le nuove norme sulla circolazione dei dati regoleranno, tra l’altro, anche lo sviluppo del Progetto banda ultralarga sul quale il nostro Governo punta per spingere la crescita dell’economia digitale del nostro Paese.