Valeria Sandei: “Big data, sfida strategica per la PA”

Il numero uno di Almawave: “Linguaggio naturale e strumenti evoluti a disposizione per entrare nella nuova frontiera dei servizi innovativi. Vantaggi per Intelligence e settori di grande fermento come turismo e trasporti”. Ma serve poter contare “su adeguate professionalità: non si tratta soltanto di avere bravi tecnici, ma esperti in grado di coniugare competenze digitali e di business”.
Con i big data il mondo aziendale ha a disposizione strumenti potenti per entrare nella nuova frontiera dei servizi innovativi, e per la Pubblica Amministrazione si apre un varco centrale verso il processo di digitalizzazione, per cui è necessario disporre delle adeguate professionalità per cogliere appieno il potenziale offerto dalle nuove tecnologie. Non si tratta soltanto di avere bravi tecnici, ma profili professionali in grado di coniugare competenze digitali e di business. Questo in sintesi il pensiero di Valeria Sandei, amministratore delegato di Almawave, per fare il punto sul valore di big data e linguaggio naturale nella Pubblica Amministrazione.
Il mercato dei Big Data Analytics segna un aumento del 22%, secondo un recente report del PoliMi, mentre le aziende italiane in questo momento hanno la necessità di strutturarsi per cogliere queste nuove opportunità, la cui declinazione varia in base al segmento di industria. Almawave ha investito in modo consistente sul potenziamento del team dedicato a facilitare l’adozione da parte delle aziende di strumenti Big Data, Analytics e intelligenza artificiale, capaci di far leva su una fondamentale risorsa, il linguaggio, ed analizzare l'enorme quantità di informazioni destrutturate da cui trarre valore. L’obiettivo è quello non solo di migliorare la fruizione delle informazioni, ma di identificare e sviluppare servizi innovativi ed efficienti, sempre più vicini alle aspettative di clienti e cittadini.
La sfida consiste nel trovare casi di utilizzo delle tecnologie per implementare servizi innovativi a supporto delle amministrazioni e al servizio dei cittadini: ad esempio, c’è l’opportunità di utilizzare tecniche di analisi dei dati e del linguaggio naturale in ambiti molto strategici come l’intelligence, o in settori di grande fermento come il turismo, i beni culturali e i trasporti.
Nell’ambito della Cyber Intelligence, le grandi quantità di dati, rese disponibili grazie a potenti algoritmi, richiedono l’intervento di esperti di dominio che sappiano cogliere le chiavi interpretative: i data scientist sono in definitiva coloro che devono saper estrarre il valore delle informazioni dai semplici dati.
Un vantaggio immediato per la PA, conseguibile grazie ai Big Data, risiede nel limitare le frammentazioni e le dispersioni di informazioni: l’efficientamento dei servizi al cittadino passa anche attraverso l’integrazione di dati che attualmente sono un patrimonio di singoli enti e che viceversa devono diventare trasversali rispetto all’erogazione dei servizi stessi. Il layer semantico e l’intelligence dei contenuti che Almawave può fornire alle amministrazioni con diverse focalizzazioni verticali consente inoltre di favorire la trasparenza e il confronto fra esperienze e best practice, l’interoperabilità delle informazioni, evitando continue e dispendiose duplicazioni delle stesse.
Ovviamente, avendo a disposizione e dovendo gestire ingenti quantità di dati, non bisogna sottovalutare l'importanza dei temi della sicurezza informatica e della garanzia della privacy: la normativa GDPR affronta in modo olistico i temi legati alla Privacy e sicurezza dei dati, e ridefinisce egregiamente i limiti entro i quali tali tecnologie devono operare. Naturalmente vi sono dei gap da colmare, anche se l’attuale normativa italiana è già molto tutelante se comparata con le equivalenti di altri Paesi.