Ok della Camera a ddl su stretta telemarketing
Le commissioni Trasporti e Attività produttive della Camera hanno dato l'ok in sede legislativa al ddl sul registro delle opposizioni, che introduce un prefisso unico per le chiamate commerciali, dando quindi una stretta al telemarketing. Il testo dovrà tornare ora in Senato in terza lettura, per il via libera definitivo.
l testo del ddl sul registro delle opposizioni approvato oggi alla Camera ha subìto in commissione diverse modifiche rispetto a quello originario partito dal Senato, e la prima modifica riguarda il superamento del prefisso unico: in realtà, infatti, i prefissi diventano due, uno per riconoscere le chiamate commerciali ed un altro solo per le indagini statistiche.
Un'altra modifica approvata al ddl sul registro delle opposizioni fa salvi i consensi già "prestati nell'ambito di specifici rapporti contrattuali in essere, ovvero cessati da non più di trenta giorni aventi a oggetto la fornitura di beni o servizi, per i quali è comunque assicurata, con procedure semplificate, la facoltà di revoca", si legge nell'emendamento approvato dalle commissioni Attività produttive e Trasporti della Camera.
L'ultima modifica è una vera e propria deroga al prefisso unico, che di fatto consente agli operatori di non adeguarsi a quest'obbligo se presentano l'identità della linea a cui possono essere contattati. In questo caso, la motivazione della deroga si spiega con "l'allineamento della normativa interna all'orientamento legislativo che sta maturando in sede europea, il quale prevede che le persone fisiche o giuridiche che usano servizi di comunicazione elettronica per effettuare chiamate di commercializzazione diretta presentino l'identità di una linea alla quale possono essere contattati, oppure un codice, o un prefisso specifico, che identifichi il fatto che si tratta di una chiamata a fini commerciali".
l testo del ddl sul registro delle opposizioni approvato oggi alla Camera ha subìto in commissione diverse modifiche rispetto a quello originario partito dal Senato, e la prima modifica riguarda il superamento del prefisso unico: in realtà, infatti, i prefissi diventano due, uno per riconoscere le chiamate commerciali ed un altro solo per le indagini statistiche.
Un'altra modifica approvata al ddl sul registro delle opposizioni fa salvi i consensi già "prestati nell'ambito di specifici rapporti contrattuali in essere, ovvero cessati da non più di trenta giorni aventi a oggetto la fornitura di beni o servizi, per i quali è comunque assicurata, con procedure semplificate, la facoltà di revoca", si legge nell'emendamento approvato dalle commissioni Attività produttive e Trasporti della Camera.
L'ultima modifica è una vera e propria deroga al prefisso unico, che di fatto consente agli operatori di non adeguarsi a quest'obbligo se presentano l'identità della linea a cui possono essere contattati. In questo caso, la motivazione della deroga si spiega con "l'allineamento della normativa interna all'orientamento legislativo che sta maturando in sede europea, il quale prevede che le persone fisiche o giuridiche che usano servizi di comunicazione elettronica per effettuare chiamate di commercializzazione diretta presentino l'identità di una linea alla quale possono essere contattati, oppure un codice, o un prefisso specifico, che identifichi il fatto che si tratta di una chiamata a fini commerciali".