Presto la procura europea contro le frodi

Anche se non c’è un consenso unanime, solo venti Paesi hanno firmato per la creazione della procura europea contro le frodi economiche, i ministri della Giustizia dell’Ue hanno licenziato il testo che, dopo l’approvazione del Parlamento, istituirà la Procura indipendente dell’Ue.
Oltre a facilitare la collaborazione tra le autorità nazionali ed europee, l’Ufficio potrà svolgere indagini e perseguire tutti i reati commessi a danno del bilancio dell’Unione quali: corruzione, frodi relative ai fondi europei e frodi sull’Iva a livello transfrontaliero. La sede del nuovo ufficio, che dovrebbe iniziare le attività entro il 2020, sarà a Lussemburgo.
I Paesi che non aderiscono non sono esclusi dall’assegnazione dei fondi europei e, per il momento, sono rimasti fuori: Danimarca, Irlanda, Malta, Olanda, Polonia, Regno Unito, Svezia e Ungheria, ma si spera che in seguito possano rivedere le loro posizioni.
Il nostro ministro della Giustizia Andrea Orlando, anche se pronto all’adesione, manifesta riserve che saranno formalizzate, nei prossimi giorni con una lettera. Il Guardasigilli anticipa che l’Italia vorrebbe che il procuratore europeo avesse maggiori poteri anche sui reati legati al terrorismo, poiché è noto che molte organizzazioni criminali agiscono in campo internazionale. Peraltro, tali poteri erano già all’interno del trattato di Lisbona, che prevedeva la possibilità di istituire un’autorità che avesse piene competenze nell’ambito della criminalità organizzata e del terrorismo. L’auspicio, quindi, è che le competenze vengano senz’altro estese in un secondo tempo.