Non c’è solo Whatsapp

Più di un miliardo di utenti il 3 maggio non ha potuto usare Whatsapp perché il sistema di messaggistica più utilizzato al mondo ha smesso di funzionare per qualche ora. L’azienda, si è scusata per il disservizio ed ha dichiarato che si è trattato di un problema della piattaforma; ma l’incidente ha creato molto rumore sui social e parecchio disagio tra gli utilizzatori instancabili dell’app più famosa che, come tutti sanno, dal 2014 è stata acquistata da Facebook per 19 miliardi di dollari. Sicuramente la più conosciuta e anche la più utilizzata, ma non c’è solo questa app di messaggistica e alcune sono anche più efficienti e sicure. Diamo uno sguardo alle più note.

Telegram: creata dai fratelli Durov, fondatori di VKontakt, che potremmo definire il ‘Facebook’ russo. Nel mondo la usano 100milioni di utenti, 3 milioni sono in Italia. Telegram è stabile e usa la crittografia end to end. Il suo software è libero, disponibile per tutte le piattaforme, capace di gestire gruppi fino a 5000 persone. Molto utilizzata dalle aziende per le sue chatbot, quei servizi che rispondono in automatico alle richieste degli utenti. Alcune aziende di trasporto, ad esempio, utilizzano le chatbot per dare indicazioni stradali ai propri utenti, basta scrivere sulla chat la richiesta e un ‘Bot’ risponde istantaneamente indicando il percorso migliore.

Confide: attiva dal 2013 è considerata l’app di messaggistica dei professionisti e il suo principale obiettivo è la totale privacy di chi la usa. Si dice sia stata adottata dallo staff di Trump che lavora alla Casa Bianca. Naturalmente anche Confide utilizza un servizio di crittografia end to end e per leggere tutto il messaggio si deve scorrere una riga alla volta. Subito dopo la lettura, il messaggio, il file audio, video e foto, scompaiono, si cancellano.

Signal: utilizza la crittografia end to end per le chat, i messaggi e le telefonate e come Whotsapp permette le videochiamate, ma sono cifrate end to end. E’ un software open source, pertanto i codici che lo compongono sono aperti, modificabili da persone esterne e personalizzabili. Il suo creatore Moxie Marlin Spike l’ha progettata proprio per rendere gli utenti liberi e non controllabili da chi è interessato al business dei dati altrui. Signal non conserva i metadati nei server e non viene registrato nulla di ciò che accade.  

Messenger: ha da poco raggiunto 1,2 miliardi di utenti al mondo, ma il proprietario che come per Whatsapp, è sempre Mark Zuckerberg, ha deciso di modificare Messenger che da social sta diventando sempre più un servizio di messaggistica. Per garantire la privacy dei suoi utenti ha appena attivato l’opzione secret conversations: il sistema di crittografia che si lancia cliccando sul lucchetto visibile sulla scheda del contatto con cui si sta chattando, con l’icona dell’orologio, invece, si può stabilire il tempo di visualizzazione del messaggio, scaduto il tempo, sparisce il messaggio.  

Snapchat: creata nel 2011 dal 26enne Ivan Spiegel, è la più amata dai giovani, usa Snapchat l’80% dei teenager americani. Snapchat ha una funzione particolarmente apprezzata dai ragazzi: si possono scambiare foto e video che dopo pochi secondi dall’apertura scompaiono, inoltre si può scrivere in maniera facile e veloce usando solo il pollice. L’azienda sta crescendo e presto sarà quotata al Nasdaq, per il momento ha 161 milioni di utenti e 500mila sono in Italia.