L’arrivo dei robot preoccupa l’UE

Il Parlamento Ue con 396 voti a favore, 123 contrari e 85 astensioni ha approvato una risoluzione che inizia chiedere regole stringenti sulla robotica. La più curiosa, tra le richieste, è quella di avere a disposizione un bottone che distrugga i robot in caso di rivolta. Nel documento si chiede, poi, un’accelerazione sull’approvazione di norme che chiariscano le responsabilità civili, penali ed economiche dei robot; un progetto di legge che chiarisca le responsabilità per le auto senza conducenti, preveda un sistema di assicurazione obbligatoria e un fondo integrativo per garantire il risarcimento alle vittime di incidenti. Il documento tocca molti temi: l’impatto sociale e scientifico, l’uso di droni, responsabilità di chi scrive algoritmi e di chi costruisce automi. E’ anche chiesta l’istituzione di un’agenzia per la robotica e segnalata la necessità, vista la pervasività dell’internet delle cose, di salvaguardia della privacy dei cittadini.
Nel documento c’è anche la richiesta di monitorare gli effetti dell'automazione sull'occupazione. Presto potrebbero essere milioni i posti di lavoro a rischio tanto che nel documento si introduce anche il concetto di reddito di cittadinanza.
Gli studi che fanno previsioni sul tema parlano di perdita del 47% degli impieghi negli Stati Uniti e del 57% in Occidente. L’impatto dei robot su Cina, India e Thailandia, potrebbe essere anche più doloroso. 
Si spera che le soluzioni, di cui oggi si inizia a parlare, giungano in tempo e cioè mentre l’uomo ha ancora la possibilità di gestire il cambiamento senza troppi danni.
 
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