Polizia ‘predittiva’? In Italia siamo lontani

 

La polizia di Pittsburgh utilizzerà a partire da ottobre, un programma che anticipa i crimini grazie alla combinazione di diversi di dati, dalle notizie di reati commessi, dai profili Facebook di persone schedate. Si tratta di un software “predittivo“ in grado cioè di elaborare e analizzare grandi quantità di dati.

Gli Stati Uniti sono molto avanti nell’utilizzo dei dati, ci sono app che segnalano il numero di crimini che si verificano in un quartiere e questo dato, utilizzato dai cittadini e dalle agenzie immobiliari, influisce sul prezzo quando si vuole acquistare o vendere una casa. La Casa Bianca si avvale di un team di 'data scientist' e molte scelte politiche di Obama sono basate su modelli predittivi. In Italia, purtroppo, non abbiamo Open data sui crimini, qualche cosa si sta facendo nella sanità, ma per quanto riguarda la tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica non siamo ancora pronti. Peccato perché l’uso del software predittivo, darebbe la possibilità di concentrare gli sforzi e questo produrrebbe anche un risparmio sui costi. L'uso di software predittivo per il crimine potrebbe anche dare buoni risultati nella lotta contro le frodi.

Una raccolta dei dati adeguata, lo sviluppo di modelli matematici applicati e la vigilanza da parte del Garante su eventuali possibili minacce alla privacy dei cittadini, potrebbe avere applicazioni pratiche molto utili alla collettività, ma ancora non riusciamo a sfruttare i vantaggi che Open Data e Big data potrebbero offrire al nostro Paese.