Cose che usiamo e che presto potrebbero diventare obsolete
La tecnologia, ormai lo abbiamo sperimentato, ha bruciato molti business e mandato in cantina tanti oggetti. Il cammino verso l’obsolescenza non si ferma e presto investirà altri business e altri oggetti. Vediamone alcuni che, in tempi più o meno lunghi, potrebbero perdere molto del loro valore.
Le password, una delle nostre preoccupazioni è perderle, sono troppe da memorizzare, spesso le dimentichiamo e dobbiamo reimpostarle. Bene, potrebbero avere gli anni contati. La tecnologia attualmente in fase di sviluppo già utilizza diversi dati biometrici difficili da copiare: la scansione dell'iride, il riconoscimento vocale, la scansione delle impronte digitali che Apple già impiega sull’iPhone, il riconoscimento facciale, già presente su alcuni smartphone Android.
Ma c’è di più, BioCatch ha già sviluppato una tecnologia basata sui profili comportamentali che analizzano più di 500 parametri: come reggiamo il nostro dispositivo, quali siti visitiamo e se i parametri non corrispondono, se una persona diversa cerca di utilizzare il nostro PC o lo smartphone, questi si bloccano.
Le chiavi, da sempre abituati ad utilizzarle per tenere al riparo dai malintenzionati le nostre cose, nei prossimi 20 anni le chiavi, come le conosciamo, potrebbero trasformarsi diventando elettroniche e digitali, in gradi di aprire le porte usando il collegamento bluetooth o il Wi-Fi.
L’uso del telefono come chiave è già una realtà in alcune catene alberghiere. Su Kickstarter sono molte le serrature virtuali che hanno ottenuto finanziamenti grazie al crowfunding e che presto arriveranno sul mercato. Ma c'è un problema: le chiavi elettroniche e intelligenti possono sempre essere oggetto di grande interesse per gli hacker.
Il caricabatterie, elemento irrinunciabile che presto potremo eliminare. Energous, entro la fine del 2017, rilascerà un caricabatterie wireless in grado di caricare un cellulare anche distante 3 metri. I futurologi sono sicuri che entro 20 anni questa tecnologia sarà tale da permettere ai dispositivi elettronici di essere sempre in carica sfruttando le onde radio come, appunto, Energous e persino la luce, se si realizzerà il progetto di Wi-Charge: ricaricare i gadget elettronici usando la luce infrarossa convertita in energia elettrica grazie all’uso delle celle fotovoltaiche poste sui device.
Le password, una delle nostre preoccupazioni è perderle, sono troppe da memorizzare, spesso le dimentichiamo e dobbiamo reimpostarle. Bene, potrebbero avere gli anni contati. La tecnologia attualmente in fase di sviluppo già utilizza diversi dati biometrici difficili da copiare: la scansione dell'iride, il riconoscimento vocale, la scansione delle impronte digitali che Apple già impiega sull’iPhone, il riconoscimento facciale, già presente su alcuni smartphone Android.
Ma c’è di più, BioCatch ha già sviluppato una tecnologia basata sui profili comportamentali che analizzano più di 500 parametri: come reggiamo il nostro dispositivo, quali siti visitiamo e se i parametri non corrispondono, se una persona diversa cerca di utilizzare il nostro PC o lo smartphone, questi si bloccano.
Le chiavi, da sempre abituati ad utilizzarle per tenere al riparo dai malintenzionati le nostre cose, nei prossimi 20 anni le chiavi, come le conosciamo, potrebbero trasformarsi diventando elettroniche e digitali, in gradi di aprire le porte usando il collegamento bluetooth o il Wi-Fi.
L’uso del telefono come chiave è già una realtà in alcune catene alberghiere. Su Kickstarter sono molte le serrature virtuali che hanno ottenuto finanziamenti grazie al crowfunding e che presto arriveranno sul mercato. Ma c'è un problema: le chiavi elettroniche e intelligenti possono sempre essere oggetto di grande interesse per gli hacker.
Il caricabatterie, elemento irrinunciabile che presto potremo eliminare. Energous, entro la fine del 2017, rilascerà un caricabatterie wireless in grado di caricare un cellulare anche distante 3 metri. I futurologi sono sicuri che entro 20 anni questa tecnologia sarà tale da permettere ai dispositivi elettronici di essere sempre in carica sfruttando le onde radio come, appunto, Energous e persino la luce, se si realizzerà il progetto di Wi-Charge: ricaricare i gadget elettronici usando la luce infrarossa convertita in energia elettrica grazie all’uso delle celle fotovoltaiche poste sui device.