Saranno i robot a rubare posti di lavoro?
L'allarme arriva dal congresso annuale della American Association for Advancement of Science che si è tenuto nei giorni scorsi a Washington. Entro il 2050 le macchine dotate di intelligenza artificiale potrebbero superare l'uomo e "rubare" il 50 per cento dei posti di lavoro. Il professor Moshe Vardi, docente di computer science alla Rice University del Texas, prevede una vera debacle: "Se macchine intelligenti saranno presto capaci di fare praticamente qualsiasi cosa che fanno gli esseri umani, cosa faremo noi umani?" Le macchine intelligenti, costando nel lungo termine molto meno del lavoro umano, rappresentano una vera minaccia. La società, però, non sembra preparata a quella che è già stata chiamata una nuova rivoluzione industriale. Secondo il professor Bart Seldman, autore di una lettera aperta ai governi del mondo e pubblicata lo scorso anno dal Future of Life Institute di Cambridge nel Massachusetts, i leader mondiali non si rendono conto dei rischi associati alla creazione di macchine dotate di intelligenza artificiale. L'AI, Artificial Intelligence, come viene chiamata in gergo scientifico si sta spostando dal territorio accademico ai bilanci di aziende private e istituzioni pubbliche. Sarà dunque determinante, ammoniscono gli studiosi, indirizzare la ricerca e lo sviluppo di queste macchine nella giusta direzione, in modo che l'uomo possa trarne beneficio e non danno. Il professor Vardi, segnala che in molti settori, dal riconoscimento facciale, alla guida delle auto senza pilota, le macchine già fanno un lavoro migliore di quello dell'uomo e presto, avverte il professore, un robot super intelligente potrebbe creare non poche preoccupazioni al genere umano.