Un museo dedicato ai malware degli anni 80

Un tour tra i virus informatici per MS-Dos degli anni '80 e '90 per rivivere, in tutta sicurezza, l'emozione dei primi attacchi informatici. Schermate psichedeliche, lettere che cadono, musica e animazioni in 8-bit, fino alle autocelebrazioni, sono stati raccolti dal Malware Museum e ci danno la misura di come, con il tempo, sia cambiato lo spirito degli hacker che oggi creano malware per fare danno, rubare credenziali, chiedere riscatti.
ll Malware Museum, curato da Mikko Hermanni Hypponen, dell'azienda di sicurezza finlandese F-Secure, ha selezionato 78 "opere", che, attraverso l'emulatore DOSBox, lo stesso che serve a eseguire vecchi giochi con sistemi operativi moderni, fanno rivivere l'attacco online. Si può anche scaricare e installare il file sul proprio computer, i malware sono innocui e privi della parte di codice che corrompe il sistema. Le animazioni ci daranno, però, la possibilità di rivivere la sensazione di impotenza e derisione che i creatori di malware di una volta si divertivano a procurare alle vittime dell'epoca. Da "Non avere paura. Sono un virus molto gentile", alle passeggiate di personaggi da una parte all'altra dello schermo, fino agli hacker italiani con il loro "L'Italia è il miglior paese del mondo", queste comunicazioni, per quanto simpatiche producevano comunque danni.
In quegli anni, i malware venivano diffusi principalmente con i floppy disk, ma dagli anni '90, grazie a internet, la propagazione virale di worm è iniziata con lo scambio di email. Da allora, la crescita dei malware non si è mai fermata e il report mensile di Check Point Software Technologies, mette l'Italia come quarto paese più colpito d'Europa.

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