Telecom Italia in prima fila per lo sviluppo delle reti mobili 5G

Il cammino dell’Europa verso il 5G passa per Torino, titola giustamente il giornale la Stampa.
Infatti presso il centro di ricerca Telecom Italia di Torino, TILab, si è svolto dal 10 al 12 marzo l’evento conclusivo del METIS, progetto Europeo per lo sviluppo delle reti di quinta generazione. L’Europa e l’Italia vogliono giocare un ruolo di primo piano nella definizione e nello sviluppo delle reti radiomobili di quinta generazione, per non lasciare il progetto in mano a paesi come la Corea del Sud, il Giappone e la Cina che stanno investendo cifre significative per queste nuovissime tecnologie. Ma cosa si intende per reti 5G? In generale si parla di 5G per indicare l’evoluzione della tecnologia LTE che porti a connessioni con velocità dell’ordine di alcuni Gbit/s. L’obiettivo è quello di moltiplicare la capacità di trasmissione delle attuali reti mobili per centinaia di volte, aprendo degli scenari di servizio molto più ampi e suggestivi di quelli attuali: dal download di contenuti multimediali ad alta definizione in pochissimi secondi, allo streaming ad alta qualità, alla navigazione superveloce, fino ad arrivare alla realtà virtuale e a interconnettere tutti gli oggetti che ci circondano.

Si tratta di un cammino che ha come obiettivo l’approdo in una società digitale, in cui le reti e la connettività giocheranno un ruolo sempre più centrale. “Per capire la rivoluzione che apporterà il 5G, dobbiamo chiederci che cos’è esattamente la ‘digital life’ di cui tanto si parla – sottolinea Gabriela Styf Sjöman, Responsabile di Engineering & TiLab di Telcom Italia.

Ha a che fare con le smart home, le smart city, l’educazione smart, la sicurezza nei pagamenti online, l’intrattenimento digitale. Con la crescita esponenziale degli oggetti connessi si aprono nuove opportunità e nuove sfide. Come Telecom Italia vogliamo essere un player rilevante in questo scenario, per farcela bisogna capire quali tecnologia e quali reti ci servono per gestire e trasportare questa enorme quantità di dati. Il 5G è perfetto per supportare questa struttura, fornendo accesso illimitato alle informazioni, ovunque e in ogni momento”. Ma l’evoluzione tecnologica dovrà accompagnarsi a una trasformazione dei modelli di business. “In una società digitale abbiamo bisogno di un approccio diverso al business e ai servizi – dice sempre la Sjöman –. Bisogna creare una ambiente e un ecosistema favorevoli, affinché l’innovazione generi una coda lunga di servizi, anche di piccole proporzioni, ma facilmente accessibili. È necessario avere reti più agili e flessibili, che permettano di aggiungere e rimuovere determinati servizi in modo semplice e veloce”. Comunque c’è tempo, a meno di sorprese, non vedremo il 5G prima del 2020!

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