Banche, anche per gli assegni scatta l’ora digitale
La “digital transformation” investe anche il campo degli assegni, uno dei simboli “cartacei” dei passaggi di denaro. Grazie a una nuova procedura, la “Check image truncation”, è possibile trasformare gli assegni, una volta versati in banca, in documenti digitali che sostituiscono completamente quelli cartacei e hanno piena validità. Grazie a questo sistema, in vigore come unica procedura utilizzabile dalle banche per il pagamento degli assegni dal 9 luglio 2018, sarà possibile contenere i rischi operativi legati al suo scambio materiale e lavorazione manuale.
“La Cit – spiega Abi in una nota – non incide sulle modalità di utilizzo e versamento degli assegni da parte dei clienti: l’emissione e la circolazione degli assegni rimangono infatti in forma cartacea, e il versamento avviene presso gli sportelli delle agenzie o presso gli Atm multifunzione come previsto da ciascuna banca.”
“È sempre bene diffidare di chi chiede di inviare la fotografia di un assegno per completare un acquisto, magari a distanza o sul web – conclude Abi – Gli assegni continuano a circolare in modalità cartacea e sono le banche a creare le immagini digitali. Spesso la richiesta di foto di assegni nasconde tentativi di truffa”.