Russiagate, Facebook chiude 270 account della “fabbrica di troll”
Facebook ha chiuso 270 account di pagine e profili legati alla Internet Research Agency (Ira), la "fabbrica di troll" russa accusata di aver comprato spazi a pagamento sul social per diffondere fake news e influenzare elezioni straniere. Lo ha reso noto il ceo Mark Zuckerberg in un post. "Questa agenzia russa ha agito ripetutamente in modo ingannevole e ha cercato di manipolare le persone in Usa, Europa e Russia. Non la vogliamo su Facebook in nessuna parte del mondo", ha scritto Zuckerberg.
L’Ira, nata tre anni fa a San Pietroburgo, ha cominciato a far parlare di sé nell’autunno scorso, quando su Facebook – ma anche su Twitter e Google – è stata scoperta una rete di centinaia di account fasulli volti a diffondere contenuti divisivi e a influenzare le elezioni presidenziali americane. Da quel momento, sottolinea Zuckerberg, Facebook "ha migliorato le tecniche per impedire agli Stati di interferire in elezioni estere e ha costruito strumenti di intelligenza artificiale più avanzati per rimuovere gli account falsi". Nelle elezioni presidenziali francesi, ad esempio, sono stati rimossi 30mila account fasulli.
L’accelerazione è stata impressa dallo scandalo Cambridge Analytica, la società di consulenza che avrebbe profilato i dati di 50 milioni di americani, influenzando anche le ultime elezioni presidenziali Usa. Nei giorni scorsi il numero uno di Facebook ha ammesso che il social sta affrontando questioni legate alla sicurezza di particolare gravità e che ci vorranno anni per risolverli.
L’Ira, nata tre anni fa a San Pietroburgo, ha cominciato a far parlare di sé nell’autunno scorso, quando su Facebook – ma anche su Twitter e Google – è stata scoperta una rete di centinaia di account fasulli volti a diffondere contenuti divisivi e a influenzare le elezioni presidenziali americane. Da quel momento, sottolinea Zuckerberg, Facebook "ha migliorato le tecniche per impedire agli Stati di interferire in elezioni estere e ha costruito strumenti di intelligenza artificiale più avanzati per rimuovere gli account falsi". Nelle elezioni presidenziali francesi, ad esempio, sono stati rimossi 30mila account fasulli.
L’accelerazione è stata impressa dallo scandalo Cambridge Analytica, la società di consulenza che avrebbe profilato i dati di 50 milioni di americani, influenzando anche le ultime elezioni presidenziali Usa. Nei giorni scorsi il numero uno di Facebook ha ammesso che il social sta affrontando questioni legate alla sicurezza di particolare gravità e che ci vorranno anni per risolverli.