iPhone X, i dati del volto degli utenti a rischio privacy
C'è un potenziale allarme privacy per il riconoscimento del volto del nuovo iPhone X di Apple: lo solleva un report del Washington Post, secondo il quale le misure di sicurezza garantite dalla compagnia di Cupertino rischiano di non essere sufficienti per gli sviluppatori di applicazioni terze. Questi, scrive il quotidiano, potrebbero usare e conservare sui propri server le informazioni del volto degli utenti raccolte con l'iPhone X per scopi non sempre noti.
Apple afferma tramite portavoce di considerare molto seriamente la privacy e la sicurezza, elaborando forti protezioni per proteggere i dati del Face ID. L'azienda di Cupertino spiega che gli sviluppatori non hanno accesso alla mappa completa del volto fatta dal sistema Face ID, e che tali dati non lasciano mai il dispositivo, né vengono inviati ad Apple o a terze parti.
Gli sviluppatori hanno però accesso ad alcuni dati della fotocamera TrueDepth e, secondo gli esperti interpellati dal Washington Post, le scansioni potrebbero rivelare una mole di informazioni come età, sesso, razza ed emozioni degli utenti.
"Penso che dovremmo essere abbastanza preoccupati – spiega al Washington Post Jay Stanley, analista di politica senior presso l'American Civil Liberties Union -. Sono piuttosto alte le probabilità che presto vedremo il danno dei dati facciali, se non su Apple, su Android".
Apple afferma tramite portavoce di considerare molto seriamente la privacy e la sicurezza, elaborando forti protezioni per proteggere i dati del Face ID. L'azienda di Cupertino spiega che gli sviluppatori non hanno accesso alla mappa completa del volto fatta dal sistema Face ID, e che tali dati non lasciano mai il dispositivo, né vengono inviati ad Apple o a terze parti.
Gli sviluppatori hanno però accesso ad alcuni dati della fotocamera TrueDepth e, secondo gli esperti interpellati dal Washington Post, le scansioni potrebbero rivelare una mole di informazioni come età, sesso, razza ed emozioni degli utenti.
"Penso che dovremmo essere abbastanza preoccupati – spiega al Washington Post Jay Stanley, analista di politica senior presso l'American Civil Liberties Union -. Sono piuttosto alte le probabilità che presto vedremo il danno dei dati facciali, se non su Apple, su Android".