Il malware WannaCry che tanti danni ha fatto nei mesi scorsi sarebbe stato creato e diffuso dalla Corea del Nord
Sebbene non sia mai stato reso noto l'autore del malware, si sa che l'esistenza di WannaCry è dovuta a uno degli strumenti di hacking, basati su alcune falle segrete di Windows, sottratti alla National Security Agency (NSA) da un gruppo di hacker che si faceva chiamare Shadow Brothers, di cui non è però mai stata identificata con certezza la nazionalità.
I sospetti, tuttavia, hanno sempre puntato in direzione della Cina, ma il governo statunitense sostiene invece che sia direttamente coinvolta la Corea del Nord, arrivando ad accusare pubblicamente lo Stato asiatico dalle colonne del Wall Street Journal.
L'autore dell'articolo è Thomas Bossert, assistente al Presidente per la Sicurezza interna: considerata la sua posizione, si presume che prima di lanciarsi in certe affermazioni si sia dotato di prove schiaccianti.
"Non facciamo queste accuse alla leggera" – scrive in effetti Bossert – "ma si basano sulle prove. E non siamo nemmeno gli unici ad averle trovate. Altri governi e aziende private sono del medesimo parere. Il Regno Unito attribuisce l'attacco alla Corea del Nord, e Microsoft ha seguito l'attacco fino a risalire ad affiliati al governo nordcoreano".
Il consigliere continua sottolineando come le conseguenze di WannaCry non siano state puramente economiche, ma abbiano anche messo in pericolo delle vite: per esempio, i guai causati ai sistemi informatici di alcune infrastrutture sanitarie britanniche hanno messo fuori gioco macchinari di importanza vitale.
Al momento non è dato sapere se, a seguito di queste affermazioni, il governo statunitense intenda intraprendere delle azioni, per esempio inasprendo le sanzioni contro la Corea del Nord.
L'unica cosa certa – a detta di Bossert – è che gli Stati Uniti continueranno a impegnarsi al massimo per "minare la capacità di Pyongyang di condurre attacchi, informatici o di altro tipo".
Alcuni poi sottolineano che la falla di Microsoft Windows che ha permesso la diffusione di WannaCry era ben conosciuta dalla NSA, ed era stata utilizzata dalla stessa agenzia per fini di hacking, con la costruzione di un apposito strumento.
I sospetti, tuttavia, hanno sempre puntato in direzione della Cina, ma il governo statunitense sostiene invece che sia direttamente coinvolta la Corea del Nord, arrivando ad accusare pubblicamente lo Stato asiatico dalle colonne del Wall Street Journal.
L'autore dell'articolo è Thomas Bossert, assistente al Presidente per la Sicurezza interna: considerata la sua posizione, si presume che prima di lanciarsi in certe affermazioni si sia dotato di prove schiaccianti.
"Non facciamo queste accuse alla leggera" – scrive in effetti Bossert – "ma si basano sulle prove. E non siamo nemmeno gli unici ad averle trovate. Altri governi e aziende private sono del medesimo parere. Il Regno Unito attribuisce l'attacco alla Corea del Nord, e Microsoft ha seguito l'attacco fino a risalire ad affiliati al governo nordcoreano".
Il consigliere continua sottolineando come le conseguenze di WannaCry non siano state puramente economiche, ma abbiano anche messo in pericolo delle vite: per esempio, i guai causati ai sistemi informatici di alcune infrastrutture sanitarie britanniche hanno messo fuori gioco macchinari di importanza vitale.
Al momento non è dato sapere se, a seguito di queste affermazioni, il governo statunitense intenda intraprendere delle azioni, per esempio inasprendo le sanzioni contro la Corea del Nord.
L'unica cosa certa – a detta di Bossert – è che gli Stati Uniti continueranno a impegnarsi al massimo per "minare la capacità di Pyongyang di condurre attacchi, informatici o di altro tipo".
Alcuni poi sottolineano che la falla di Microsoft Windows che ha permesso la diffusione di WannaCry era ben conosciuta dalla NSA, ed era stata utilizzata dalla stessa agenzia per fini di hacking, con la costruzione di un apposito strumento.