Cybercrime, danno di 6,7 mln dollari a imprese italiane: 1 azienda su 5 vittima di attacchi ransomware nel 2016
I cyber-attacchi stanno costando alle imprese del mondo una media di 11,7 milioni di dollari. Il primato per i danni più onerosi spetta agli Usa con 21,22 milioni, quasi il doppio della media globale, mentre in Italia il costo del cybercrime è di 6,73 milioni di dollari, il più basso tra i paesi analizzati dopo quello dell'Australia (5,41 milioni). A rivelarlo è uno studio di Accenture e Ponemon Institute, pubblicato in occasione del CyberTech Europe 2017.
Stando ai dati, in media ogni impresa subisce 130 violazioni all'anno. Le società dei settori dei servizi finanziari e dell'energia sono le più colpite, con un costo medio annuo rispettivamente pari a 18,28 e 17,20 milioni di dollari. Parallelamente, cresce anche il tempo necessario per risolvere le criticità: per rimediare agli attacchi con 'insider' malevoli sono necessari in media 50 giorni, mentre i ransomware, cioè i software che rendono computer e smartphone inutilizzabili finché non si paga un riscatto, richiedono in media 23 giorni.
Se in Italia, così come in Francia, i costi medi sostenuti dalle aziende a causa del crimine informatico non registrano un aumento, in altri Paesi si è assistito a una crescita consistente. Gli Usa sono passati da 17,36 milioni nel 2016 a 21,22 milioni del 2017. Nello stesso periodo, in Germania i costi sono saliti da 7,84 a 11,15 milioni, in Giappone da 8,39 a 10,45, e nel Regno Unito da 7,21 a 8,74.
Invitato ad intervenire al CyberTech Europe 2017 anche Sergey Novikov, vicedirettore del team Global Research & Analysis di Kaspersky Lab, il quale ha spiegato che nel 2016 il 20% delle aziende nel mondo ha subito un incidente di sicurezza informatica come conseguenza di un attacco ransomware, cioè di un software nocivo che prende in ostaggio computer e smartphone rendendoli inutilizzabili finché non si paga il riscatto ai cyber criminali.
Gli attacchi ransomware contro le aziende sono stati sferrati al ritmo di uno ogni 40 secondi, causando fino a 99mila dollari di danni per le Pmi.
Stando ai dati, in media ogni impresa subisce 130 violazioni all'anno. Le società dei settori dei servizi finanziari e dell'energia sono le più colpite, con un costo medio annuo rispettivamente pari a 18,28 e 17,20 milioni di dollari. Parallelamente, cresce anche il tempo necessario per risolvere le criticità: per rimediare agli attacchi con 'insider' malevoli sono necessari in media 50 giorni, mentre i ransomware, cioè i software che rendono computer e smartphone inutilizzabili finché non si paga un riscatto, richiedono in media 23 giorni.
Se in Italia, così come in Francia, i costi medi sostenuti dalle aziende a causa del crimine informatico non registrano un aumento, in altri Paesi si è assistito a una crescita consistente. Gli Usa sono passati da 17,36 milioni nel 2016 a 21,22 milioni del 2017. Nello stesso periodo, in Germania i costi sono saliti da 7,84 a 11,15 milioni, in Giappone da 8,39 a 10,45, e nel Regno Unito da 7,21 a 8,74.
Invitato ad intervenire al CyberTech Europe 2017 anche Sergey Novikov, vicedirettore del team Global Research & Analysis di Kaspersky Lab, il quale ha spiegato che nel 2016 il 20% delle aziende nel mondo ha subito un incidente di sicurezza informatica come conseguenza di un attacco ransomware, cioè di un software nocivo che prende in ostaggio computer e smartphone rendendoli inutilizzabili finché non si paga il riscatto ai cyber criminali.
Gli attacchi ransomware contro le aziende sono stati sferrati al ritmo di uno ogni 40 secondi, causando fino a 99mila dollari di danni per le Pmi.