Che cos’è la Cyber Defence Alliance
I recenti attacchi agli istituti di credito, l’aumento esponenziale di frodi e attacchi informatici, hanno determinato l’urgente necessità di mettere a punto uno strumento di difesa. Ne parla il Financial Times e si tratta di un accordo siglato a Londra due anni fa da istituti di credito e assicurazioni per lavorare a stretto contatto con gli investigatori avvalendosi di tecniche informatiche. L’intesa, avviata da Barclay, Standard Chartered, Deutsche Bank e Banco Santander si è poi estesa anche a Bank of Ireland, Allied Irish Banks, Lloyds Banking Group e Metro Bank. Ma di cosa si tratta in concreto?
L’esempio più frequente di intervento preventivo è la segnalazione che scatta quando ci sono movimenti bancari sospetti che potrebbero essere opera di un truffatore che rubate le password sta prosciugando un conto; i programmi segnalano al personale della banca di controllare e, automaticamente, sono rallentate tutte le operazioni per dare il tempo alle autorità di tracciare la chiamata o il collegamento internet e individuare chi sta eseguendo le operazioni. Quando, invece, la frode è già avvenuta il sistema prevede controlli sull'apertura di nuovi conti o sull'arrivo nei conti di grosse somme. La celerità è alla base di queste azioni di controllo perché quando il denaro viene spostato in istituti esteri è molto più difficile seguirne il percorso. Accordi, investimenti e una maggiore attenzione alla sicurezza sono misure improrogabili perché a breve, con l’entrata in vigore del regolamento Ue per la protezione dei dati, le aziende, in caso di violazioni informatiche, saranno chiamate a rispondere per i danni subiti dai clienti e pagheranno multe salate che potranno raggiungere anche il 4% dei ricavi totali dell’azienda.