Social network: e se l’hacker ruba il profilo?

Può accadere, e non è infrequente, che un hacker si impadronisca del nostro profilo social e, in questo caso, si scopre che non è sempre facile contattare e avere assistenza dalla piattaforma che ospita i nostri dati. Presentare la denuncia alla Polizia postale è una delle azioni da compiere, ma non porta soluzioni al problema in tempi brevi. Instagram, Facebook, Twitter, Google, tutti portali con un gran numero di utenti, ma, in caso di furto di identità, il grado di interazione, le soluzioni variano e, in generale, non c’è un grande interesse a risolvere il nostro problema.
Diamo uno sguardo alle soluzioni che propongono.
Instagram ha un’assistenza eccessivamente complessa che scoraggia la vittima. Se poi al momento della registrazione, per motivi di privacy, non abbiamo inserito il numero di telefono, ma solo l’email e il nickname, che naturalmente sono stati già modificati dall’hacker, i tempi per una possibile soluzione, stando anche alle molteplici lamentele degli utenti, si allungano a dismisura.
Facebook ha introdotto una funzione che dà la possibilità di contattare alcuni amici in caso di problemi; è un aiuto per chi non riesce più ad accedere al proprio account. Per quanto riguarda Facebook, ricordiamo che il Garante della Privacy ha riconosciuto il diritto dell’utente di conoscere tutti i dati che lo riguardano sia presenti nel suo profilo che quelli creati da un falso profilo e che tali dati devono essere comunicati per iscritto e in forma comprensibile. Facebook deve bloccare i profili fake e se la richiesta viene dalla magistratura deve anche metterli a disposizione perché potrebbero essere utili in sede giudiziaria.
Twitter, invece, ha una sezione dedicata: impersonation, con un modulo nel quale sono proposte e descritte sei possibili opzioni. Il servizio è di facile accesso e aiuta davvero a segnalare il furto d’identità, anche se non sono più in nostro possesso le credenziali del profilo.
Ci piace chiudere con Google perché le soluzioni che propone non risolvono il problema, ma possono divertire il lettore. Se riteniamo di essere vittime di un di furto di identità, Google ci dice di inviare una email all’FBI e ci invita anche a contattare l’associazione dei consumatori più vicina.