Mobile Messaging Fraud Report 2016

 
Per contrastare le frodi nel settore del mobile messaging è stato condotto uno studio che ha analizzato circa 6.000 utenti mobile di 9 Paesi: Brasile, Cina, Francia, Germania, India, Nigeria, Sud Africa, Regno Unito e Stati Uniti. L’indagine ha voluto verificare le tendenze e gli atteggiamenti dei consumatori in rapporto al problema delle frodi via instant messaging. La ricerca ha l’obiettivo di aiutare, tutti i soggetti interessati al settore della comunicazione mobile, a sfruttare le ricche opportunità che offre questo mercato.
La messaggistica ha raggiunto ormai grande visibilità, ma questo, oltre ai vantaggi, ha portato un maggior rischio di esposizione alle attività dei truffatori. L’aumento delle frodi, infatti, rappresenta uno degli indicatori del grande successo di questo strumento di comunicazione che oltre all’interesse delle aziende e delle imprese ha anche attirato un numero crescente di malintenzionati.
Il mercato è ricco visto che la messaggistica application-to-person, secondo i dati riportati da Mobile Squared vale circa 17 miliardi di dollari e Credence Research ha recentemente previsto che le aziende potranno generare fino a 2 miliardi di messaggi all'anno entro il 2017. Non solo gli SMS, ma anche gli altri sistemi di messaggistica istantanea come WhatsApp, sono sempre più al centro degli interessi dei truffatori.
Le frodi costano in volume di affari per l’Ecosistema Mobile almeno 2 miliardi all'anno. Lo studio di questo fenomeno ha permesso a MEF di identificare 11 tipi di frode che il gruppo di lavoro studia per trovare i mezzi di contrasto e sensibilizzare l’opinione pubblica.
Il 28% degli utenti riceve un SMS non richiesto al giorno; il 58% lo riceve almeno una volta alla settimana. Il problema delle frodi coinvolge anche il mondo della App di messaggistica e il suo peso inizia a farsi sentire: il 26% degli utenti di app di chat riceve un messaggio non richiesto al giorno, il 49% ne riceve uno alla settimana.
Le truffe possono essere innocue e solo fastidiose o indesiderate come le offerte non richieste, ma anche essere vere e proprie attività criminali come i messaggi di phishing. La ricerca rivela che il 33% degli utenti di telefonia mobile intervistati hanno ricevuto almeno un messaggio di questo secondo tipo.
Secondo lo studio il problema riguarda in misura maggiore i mercati emergenti come Brasile, Cina, Sud Africa e Nigeria.
I consumatori vedono lo spam come spiacevole. Il 54% degli utenti elimina i messaggi indesiderati, il 17% li ignora. Gli inglesi (23%) e i tedeschi (22%) sono quelli che segnalano maggiormente alle autorità gli sms non richiesti. Questo perché in questi Paesi vi è più consapevolezza del potere dei consumatori e maggiori tutele normative.
Visto che dalla ricerca si evince che le frodi hanno solo scalfito la fiducia negli SMS, è interesse degli operatori del settore salvaguardare e rafforzare la fiducia lavorando in condivisione e trasparenza. Lo studio ha rilevato che le persone continuano a ritenere l’SMS il sistema più utile per il messaging A2P. Il 35% degli intervistati ha dichiarato di ritenere l’SMS lo strumento più fidato, il 28% ha indicato Whatsapp, il 18% ha scelto Facebook, il 16% Sistemi di push notification e il 4% altri sistemi di comunicazione. I due Paesi che hanno dato maggiore preferenza agli sms sono stati Brasile e Cina rispettivamente con il 50% e 38% nonostante siano tra le più colpite dal fenomeno delle frodi.