L’UE verso una burocrazia snella? 

Certificati e documenti pubblici di un altro Paese saranno legali in tutti i paesi dell’Unione. Il Parlamento europeo ha adottato il regolamento che ridurrà costi e formalità per i cittadini che presentano un documento pubblico in un altro paese dell'Ue. 
La novità è nel fatto che i Paesi dell’UE riconoscono la reciproca validità dei loro documenti pubblici. Grazie al nuovo regolamento, quando si presenteranno documenti pubblici rilasciati in uno Stato membro dell'UE alle autorità di un altro paese dell'Unione, la legalizzazione non sarà più necessaria.
Il regolamento elimina l'obbligo per i cittadini di fornire copia autenticata e una traduzione asseverata dei loro documenti pubblici e, per evitare l'obbligo di traduzione, potranno utilizzare un modulo standard multilingue da presentare allegato al documento pubblico.
Il regolamento prevede anche maggiori tutele contro le frodi visto che se l'autorità ha dubbi sull'autenticità del documento pubblico può verificarla con l'autorità che lo ha emesso attraverso il sistema di informazione del mercato interno o Internal Market Information System IMI. La piattaforma sviluppata all'interno del programma ISA (Interoperability solutions for European Public administrations) finanziato dall'Ue.
I tempi per l’entrata in vigore del regolamento e, per adottare tutti i provvedimenti necessari per consentire la corretta applicazione delle nuove regole, non sono brevissimi, ci vorranno due anni e mezzo perché gli Stati membri si mettano in regola. Questa semplificazione in ogni caso produrrà effetti importanti sui circa 13 milioni di cittadini dell'Ue che vivono in un paese dell'Unione diverso dal proprio.