Rubare un profilo può essere un gioco da ragazzi
Vigilare su quello che si pubblica è d’obbligo e lo sappiamo, ma può capitare che per errore diventino pubblici anche nostri post che abbiamo impostato come privati proprio perché non volevamo finissero pubblici. Questa possibilità può creare molti problemi e rovinare amicizie, un amore anche una carriera, ma il problema è nostro e non del social che ha sbagliato. Attenzione e, se possibile evitiamo di affidare a un social network informazioni troppo personali. Rubarle non è difficile, e non si deve essere hacker, a volte basta chiederle per ottenerle. E’ accaduto a Aaron Thompson, un giovane americano che si è accorto di non riuscire più ad accedere al suo account Facebook e che l'indirizzo di mail e i numeri di telefono associati all'account erano cambiati. Nella casella di posta, ha trovato uno scambio di messaggi fra l'assistenza clienti di Facebook e la persona che aveva preso possesso del suo account. L'intruso, per evitare la verifica in due passaggi, autenticazione a due fattori, aveva richiesto l’aiuto dell'assistenza clienti di Facebook, dichiarando di aver perso l'accesso al proprio numero di telefonino e chiedendo di disattivare l'approvazione degli accessi e il generatore di codici. La richiesta non proveniva dall'account di posta di Thompson e l'assistenza clienti ha detto che doveva dimostrare di essere il vero Aaron Thompson inviando una scansione di un suo documento di identità. Quando è arrivato il documento, solo il nome corrispondeva, gli altri dati erano tutti diversi, ma a Facebook è bastato per disattivare tutte le protezioni sull'account di Thompson cedendone, di fatto, il controllo. La motivazione del furto dell'account era di natura economica perché Thompson ha più di una pagina Facebook con vari milioni di "Mi piace" che per uno spammer possono valere molto danaro. Il giovane ha raccontato la disavventura su Reddit (il sito di social news e intrattenimento) e quando la notizia si è diffusa in rete, il social è intervenuto e ha ammesso di aver commesso un errore.