Abbiamo acquistato un Rolex, una borsa Gucci e un bracciale Tiffany falsi sul Marketplace di Facebook. Troppo facile. E pericoloso
Facebook sta avendo difficoltà a tenere i prodotti contraffatti fuori dal Marketplace, il suo servizio di annunci che da due anni consente a chiunque abbia più di 18 anni di acquistare e vendere merci e beni.
Business Insider ha acquistato un falso orologio Rolex, una borsa Gucci e un braccialetto Tiffany da venditori illegali del Regno Unito, che non hanno dichiarato gli articoli come contraffatti.
L’azienda si affida agli utenti e ai marchi di lusso per classificare e individuare gli oggetti contraffatti che vengono messi in vendita chiedendo loro, se individuano merci false, di segnalare eventuali abusi delle norme e, nel caso dei marchi, di stilare una lista dei raggiri.
Solo Tiffany ha dichiarato di aver rimosso, dal 2017, più di 2.000 inserzioni false presenti sul Marketplace, mentre i Trading Standards britannici hanno affermato che il problema è "fortemente sottovalutato".
Facebook ha detto a Business Insider che sta prendendo sul serio i problemi legati alla contraffazione delle merci e utilizzerà l’apprendimento automatico per rilevare gli articoli falsi, chiedendo l’identificazione ad alcuni venditori che vendono marchi di lusso e che tentano di appropriarsi delle nostre informazioni personali e dei nostri dati bancari.
Un detective dell’unità di polizia del Regno Unito che tutela la proprietà intellettuale ha detto che gli acquirenti di merci contraffatte su Facebook potrebbero contribuire a finanziare la grande criminalità organizzata.
Il mercato dei falsi su Facebook è enorme: nei primi sei mesi del 2017, la società ha rimosso oltre 200.000 post relativi a merci contraffatte, secondo una relazione sulla trasparenza pubblicata il 18 dicembre 2017. Questo è il primo rapporto di Facebook che riguarda le merci contraffatte, rendendo così difficile capire se il problema è peggiorato da quando il Marketplace è stato lanciato per la prima volta nel 2016. La vendita di prodotti contraffatti riguarda tutte le più grandi piattaforme di e-commerce, tra cui Amazon e Ebay, anche se nessuna delle due ha rivelato le statistiche al riguardo. Ma la cosa più importante è che entrambe le piattaforme hanno messo a punto dei programmi anti-contraffazione sui prodotti che appaiono più solidi di quelli di Facebook.
Business Insider ha acquistato un falso orologio Rolex, una borsa Gucci e un braccialetto Tiffany da venditori illegali del Regno Unito, che non hanno dichiarato gli articoli come contraffatti.
L’azienda si affida agli utenti e ai marchi di lusso per classificare e individuare gli oggetti contraffatti che vengono messi in vendita chiedendo loro, se individuano merci false, di segnalare eventuali abusi delle norme e, nel caso dei marchi, di stilare una lista dei raggiri.
Solo Tiffany ha dichiarato di aver rimosso, dal 2017, più di 2.000 inserzioni false presenti sul Marketplace, mentre i Trading Standards britannici hanno affermato che il problema è "fortemente sottovalutato".
Facebook ha detto a Business Insider che sta prendendo sul serio i problemi legati alla contraffazione delle merci e utilizzerà l’apprendimento automatico per rilevare gli articoli falsi, chiedendo l’identificazione ad alcuni venditori che vendono marchi di lusso e che tentano di appropriarsi delle nostre informazioni personali e dei nostri dati bancari.
Un detective dell’unità di polizia del Regno Unito che tutela la proprietà intellettuale ha detto che gli acquirenti di merci contraffatte su Facebook potrebbero contribuire a finanziare la grande criminalità organizzata.
Il mercato dei falsi su Facebook è enorme: nei primi sei mesi del 2017, la società ha rimosso oltre 200.000 post relativi a merci contraffatte, secondo una relazione sulla trasparenza pubblicata il 18 dicembre 2017. Questo è il primo rapporto di Facebook che riguarda le merci contraffatte, rendendo così difficile capire se il problema è peggiorato da quando il Marketplace è stato lanciato per la prima volta nel 2016. La vendita di prodotti contraffatti riguarda tutte le più grandi piattaforme di e-commerce, tra cui Amazon e Ebay, anche se nessuna delle due ha rivelato le statistiche al riguardo. Ma la cosa più importante è che entrambe le piattaforme hanno messo a punto dei programmi anti-contraffazione sui prodotti che appaiono più solidi di quelli di Facebook.