CRIF, oltre 11.000 frodi nel 1° semestre con danni per 80 MLN
Nel 1° semestre dell'anno in corso sono stati oltre 11.000 i casi di frodi creditizie rilevate, contro una media che nel corrispondente semestre dei 2 anni precedenti si era, invece, attestata intorno alle 8.000 unità. E' quanto emerge dall'osservatorio Crif sui furti di identità e le frodi creditizie. La crescita di questo fenomeno, spesso sottovalutato, può essere colta anche attraverso il confronto con il numero di rapine ai danni degli istituti di credito, che nell'intero anno 2016 sono state solamente 360, con un bottino medio pari a circa 29.500 euro. Per quanto riguarda le frodi creditizie, invece, l'importo medio rilevato nei primi 6 mesi del 2017 e' risultato pari a 7.047 euro, per un valore complessivamente stimato in oltre 80 milioni di euro. L'ultima rilevazione mostra una netta diminuzione dell'importo medio frodato rispetto al 1° semestre 2016, quando si era attestato a 9.893 euro. Questa evidenza va a spiegare come, sempre più spesso, i criminali stiano orientando le proprie azioni verso l'acquisizione fraudolenta anche di beni e servizi di importo abbastanza contenuto, seppur abbandonando progressivamente l'attenzione verso quelli al di sotto dei 1.500 euro (in flessione del -29,9%). La tipologia prevalente di beni acquistati con un finanziamento ottenuto in modo fraudolento si conferma essere quella degli elettrodomestici (38% dei casi). Al secondo posto si piazza la categoria delle auto e moto (9,1%), seguita dalle spese per immobili e ristrutturazioni (8,4%). Prosegue l'aumento significativo delle frodi perpetrate su carte di credito (+78,7%), rispetto ai primi 6 mesi del 2016 arrivando a spiegare quasi il 30% del totale, mentre i casi sui prestiti personali calano del -15,7%. Infine, l'osservatorio Crif segnala come l'utilizzo della carta di identità risulti il documento identificativo principalmente utilizzato nei casi di frode creditizia (oltre l'80% del campione totale). La distribuzione delle frodi per sesso evidenzia, ancora una volta, la preponderanza di uomini, con il 56,5% dei casi. Rispetto al primo semestre 2016 continua a crescere l'incidenza delle frodi subite da donne (+16%).