Commercio online: 92% degli operatori è stato interessato da frodi
Il commercio online continua a crescere e rimane sempre attuale il tema delle frodi: il 92% degli operatori del settore, interpellati nell'ambito di un sondaggio, afferma di essere stato interessato dal fenomeno almeno una volta.
Il rilevamento demoscopico, realizzato dalla società Crif per conto dell'Associazione svizzera di vendite per corrispondenza (VSV), mette in luce come la forma più frequente di malversazione sia rappresentata da clienti che ordinano la merce già sapendo che non la pagheranno. Al secondo posto vi sono i casi di chi ordina fornendo indicazioni false. In progressione sono anche i furti di identità e l'utilizzo di dati rubati di carte di credito.
Oltre un quarto dei partecipanti al sondaggio ritiene che le frodi siano aumentate rispetto al 2016, mentre il 50% afferma che i tentativi sono rimasti pressoché invariati. Il 75% del campione riferisce che la perdita subita è inferiore all'1% del fatturato.
Il 96% dei rivenditori adotta misure per il riconoscimento dei tentativi di raggiro (+5 punti rispetto al 2016). Quasi l'80% verifica gli ordini sospetti manualmente, il 55% lavora con blacklist e il 20% utilizza filtri antifrode.
L'online ha generato l'anno scorso in Svizzera un volume di 7,8 miliardi di franchi, salendo dell'8% rispetto all'anno prima.
Il rilevamento demoscopico, realizzato dalla società Crif per conto dell'Associazione svizzera di vendite per corrispondenza (VSV), mette in luce come la forma più frequente di malversazione sia rappresentata da clienti che ordinano la merce già sapendo che non la pagheranno. Al secondo posto vi sono i casi di chi ordina fornendo indicazioni false. In progressione sono anche i furti di identità e l'utilizzo di dati rubati di carte di credito.
Oltre un quarto dei partecipanti al sondaggio ritiene che le frodi siano aumentate rispetto al 2016, mentre il 50% afferma che i tentativi sono rimasti pressoché invariati. Il 75% del campione riferisce che la perdita subita è inferiore all'1% del fatturato.
Il 96% dei rivenditori adotta misure per il riconoscimento dei tentativi di raggiro (+5 punti rispetto al 2016). Quasi l'80% verifica gli ordini sospetti manualmente, il 55% lavora con blacklist e il 20% utilizza filtri antifrode.
L'online ha generato l'anno scorso in Svizzera un volume di 7,8 miliardi di franchi, salendo dell'8% rispetto all'anno prima.