Aumentano le frodi per i venditori online
La CRIF SA, in collaborazione con l’Associazione svizzera delle vendite per corrispondenza (Verband des Schweizerischen Versandhandels VSV), nell’ottobre del 2017 ha condotto un altro sondaggio online tra i venditori svizzeri online e per corrispondenza, in tema di frode. Oltre il 92 per cento dei rivenditori interpellati è già stato interessato una volta da una frode.
Il commercio online svizzero continua a registrare una forte crescita. Secondo l’Associazione svizzera delle vendite per corrispondenza (VSV), il commercio online e per corrispondenza in Svizzera è cresciuto nel solo 2016 dell’8,3%, arrivando a 7,8 miliardi di franchi.
Con i volumi crescenti di fatturato aumentano tuttavia anche i tentativi di frode nel commercio online: oltre un quarto dei partecipanti al sondaggio ritiene che le frodi siano aumentate rispetto al 2016, mentre il 50 per cento degli intervistati afferma che i tentativi di frode sono rimasti pressoché invariati rispetto all’anno precedente.
La forma di frode più frequente è quella di persone che ordinano la merce e sanno già in partenza di non poterla pagare. La seconda tipologia di frode indicata più di frequente è quella delle persone che acquistano merci indicando dati falsi, seguita dalle persone che ordinano e negano di aver ricevuto la merce. Un numero crescente di casi di frode è individuabile anche nel settore del furto di identità e dei dati di pagamento.
Oltre il 95,6 per cento dei rivenditori intervistati afferma di adottare misure per il riconoscimento delle frodi: dalla verifica a mano degli ordini sospetti alla generazione di vere e proprie blacklist, fino all'utilizzo di filtri antifrode.
Il dispendio di energie a livello manuale dei rivenditori online per la lotta alle frodi è elevato e stupisce anche Daniel Gamma, responsabile E-Commerce presso la CRIF: "Oggi ci sono soluzioni efficienti nel settore della Device Fingerprint che permettono di riconoscere automaticamente i recidivi, sollevando così i rivenditori da un faticoso lavoro manuale".
Il commercio online svizzero continua a registrare una forte crescita. Secondo l’Associazione svizzera delle vendite per corrispondenza (VSV), il commercio online e per corrispondenza in Svizzera è cresciuto nel solo 2016 dell’8,3%, arrivando a 7,8 miliardi di franchi.
Con i volumi crescenti di fatturato aumentano tuttavia anche i tentativi di frode nel commercio online: oltre un quarto dei partecipanti al sondaggio ritiene che le frodi siano aumentate rispetto al 2016, mentre il 50 per cento degli intervistati afferma che i tentativi di frode sono rimasti pressoché invariati rispetto all’anno precedente.
La forma di frode più frequente è quella di persone che ordinano la merce e sanno già in partenza di non poterla pagare. La seconda tipologia di frode indicata più di frequente è quella delle persone che acquistano merci indicando dati falsi, seguita dalle persone che ordinano e negano di aver ricevuto la merce. Un numero crescente di casi di frode è individuabile anche nel settore del furto di identità e dei dati di pagamento.
Oltre il 95,6 per cento dei rivenditori intervistati afferma di adottare misure per il riconoscimento delle frodi: dalla verifica a mano degli ordini sospetti alla generazione di vere e proprie blacklist, fino all'utilizzo di filtri antifrode.
Il dispendio di energie a livello manuale dei rivenditori online per la lotta alle frodi è elevato e stupisce anche Daniel Gamma, responsabile E-Commerce presso la CRIF: "Oggi ci sono soluzioni efficienti nel settore della Device Fingerprint che permettono di riconoscere automaticamente i recidivi, sollevando così i rivenditori da un faticoso lavoro manuale".