Calenda: “soluzione rapida” sulla questione delle tariffe tlc a 28 giorni

Il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda definisce "inaccettabile" la fatturazione a 28 giorni, piuttosto che a 30, sulla telefonia fissa, ma anche su quella mobile e sui servizi tv. Anche il Parlamento, sensibile al tema, ha presentato un ddl e approvata una mozione che impegna il governo ad intervenire a favore dei consumatori, nell'ambito della manovra di bilancio per il 2018, per impedire che gli operatori telefonici e di telecomunicazione adottino una cadenza di fatturazione che non abbia come base il mese o un suo multiplo.
A marzo l'Agcom aveva abolito quelle a 28 giorni su rete fissa, telefono, Adsl o fibra ottica, imponendo canoni solo mensili. L'Autorità garante delle comunicazioni aveva chiesto a Vodafone e Wind di cambiare le proprie offerte, anche per gli utenti già attivi. A Fastweb e Tim di bloccare il passaggio annunciato (ma ancora non attivo) a offerte a 28 giorni.
A settembre il commissario Agcom Francesco Posteraro, ha avviato procedimenti sanzionatori nei confronti di Tim, Wind Tre, Vodafone e Fastweb per non aver rispettato la delibera di marzo. Gli obiettivi dell'Autorità sono garantire massima trasparenza e confrontabilità dei prezzi e permettere al consumatore il controllo dei consumi e della spesa.
Secondo Sos Tariffe la fatturazione a 28 giorni ha causato un aumento medio del 29% delle tariffe dal 2015. Per attirare clienti, però, le compagnie mettono a punto offerte sempre più allettanti e competitive, tanto che le tariffe in promozione in ingresso sono scese del 6,4% nello stesso periodo di riferimento.