Consigli da un truffatore che oggi lavora per l’FBI

Abbiamo già parlato di questo ex truffatore americano, che, negli anni sessanta, ha commesso frodi in 26 paesi e che, dopo cinque anni di carcere, ha iniziato a collaborare con l’FBI. Frank Abagnale ha una società di consulenza che si occupa di frodi finanziarie ed oggi è multimilionario stimato che rilascia interviste, scrive libri, ispira film.
La sua attività preponderante resta la formazione dei nuovi agenti dell’Accademia del FBI e delle persone che lavorano sulle problematiche di frode, crimini informatici, violazione di dati, furto di identità, falsificazioni.
I suoi consigli, alle persone comuni che vogliono limitare i rischi di truffe e furti di identità, sono di buonsenso e si trovano in molte delle nostre news, ma alcuni sono suggerimenti interessanti, originali, sicuramente frutto di un’esperienza sul campo veramente fuori dal comune. Abagnale consiglia di non far sapere a tutti, sui social come Facebook, dove e quando siamo nati, dove lavoriamo e dove e se stiamo andando in vacanza, ma ci invita anche a non citare mai il nome del nostro animale domestico perché tutto può tornare utile al truffatore e al ladro. Evitiamo di usare, nel nostro profilo, fotografie da passaporto, che potrebbero essere utilizzate da un software di riconoscimento facciale, tipo Pitt-Patt e Find Face. Dotiamoci di una macchina distruggi documenti di buon livello, lettere e comunicazioni contengono informazioni preziose. I documenti distrutti, possono essere facilmente ricostruiti e oggi, uno dei rischi maggiori è il furto di identità; sono più di un milione le identità rubate in tutto il mondo. Girano liberamente troppe informazioni ed è facile diventare una vittima di frode.
Oggi è molto più facile creare documenti e identità falsi grazie alla tecnologia. Per produrre un assegno o un’identità realistica un falsario d’altri tempi avrebbe dovuto essere un buon tipografo o avere a disposizione una tipografia con attrezzature costose, oggi bastano un pc portatile, una stampante, uno scanner. Con una telefonata possiamo avere l’annual report dei dirigenti di una società, con una chiamata in amministrazione ci daranno gli estremi del conto corrente.
Abagnale ha messo in evidenza che ai suoi tempi erano le relazioni sociali che gli davano tutte le informazioni che poi utilizzava nelle sue attività criminose e che, oggi, sono ancora le relazioni sociali ad aiutare i criminali, sono solo cambiati gli strumenti.
E’ anche convinto che non esiste una tecnologia migliore delle relazioni sociali ed è per questo motivo che bisogna incentivare la formazione. Le persone che lavorano nelle attività commerciali, agenzie governative, istituzioni finanziarie devono comprendere che l’attività più importante è proteggere le informazioni dei loro clienti e dei cittadini. Le violazioni avvengono perché qualcuno, all’interno dell’organizzazione, ha fatto qualcosa che non doveva fare o non ha fatto quello che doveva fare. Sono gli errori delle persone ad aprire le porte agli hacker. Per quanto riguarda l’uso delle tecnologie, esse funzionano solo se le si implementa, si effettuano gli aggiornamenti e si attivano tutti i rimedi tecnologici per neutralizzare gli hacker.